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Che ci faccio qui?

Papà viestano e mamma veneziana, Nicola Tatalo ci racconterà le sue emozioni nell’esperienza al mondiale di calcio sudafricano

Ciao a tutti da Cape Town.

Sono giunto qui il 4 giugno 2010, dopo aver superato un concorso all’ambasciata Sudafricana a Roma con l’incarico di redarre comunicati stampa, breaking news ect in francese, spagnolo, inglese e di pubblicarli sul sito ufficiale della FIFA.

La mia prima settimana di permanenza l’ho trascorsa immerso in un intenso training per l’assegnazione del mio ruolo ma, una volta terminato, è iniziata la parte più divertente della mia esperienza: seguire le partite in tribuna stampa  per poi sportarmi in sala stampa per dare supporto linguistico e multimediale a tutti i giornalisti internazionali.

La citta’ di Cape Town e tutto il Sud Africa ha aspettato con grande entusiasmo questo evento internazionale, è infatti incredibile sentire il suono delle VUVUZELA (tradizionali trombe colorate) a tutte le ore del giorno e della notte. Non potete immaginare il frastuono che hanno fatto al gol della propria squadra, nella partita inaugurale contro il Messico!

Il tifo sud africano e’ veramente contagioso ed ha attratto tutti i supporter delle altre nazioni che ogni notte si riversano nelle strade della citta’ festeggiando con i colori della propria bandiera.

Ogni sera quando terminiamo l’ultimo briefing assistiamo ad un meraviglioso spettacolo di luci e colori che rispecchia l’antica tradizione sud africana.

La citta’ e’ molto sicura e la sorveglianza viaggia su alti livelli, perche’ puo’ contare sulla cooperazione internazionale della polizia di molte nazioni.

Nonostante i grandi passi in avanti che queste popolazioni hanno fatto con l’avvento di Mandela, restano tangibili i danni fatti da tanti anni di apartheid: la mia predisposizione alle relazioni sociali mi ha portato ad avvicinare molte persone di colore per stringere amicizia con loro e sono rimasto colpito dallo stupore che palesavano sui propri volti nel vedere un "bianco" voler dialogare con un "coloured".

La fine delle discriminazioni raziali è raffigurata anche nella bandiera sudafricana: due strade distinte partono dal lato sinistro per unirsi in una sola che prosegue verso l’infinito (i vari colori rappresentano le diverse etnie presenti in queste terre).

Per oggi è tutto. Alla prossima!