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Il Tribunale di Foggia diventa sede disagiata

Non era mai accaduto. Lo ha deciso il ministero per incentivare i trasferimenti a Foggia.

 

Il tribunale di Foggia è una «sede disagiata>. Lo ha certificato nei giorni scorsi il ministero di Giustizia. A determinare questo provvedimento la presa d’atto che i giudici che chiedono il trasferimento da una sede ad un altra del Paese non scelgono il palazzo di giustizia foggiano. In Puglia al momento è l’unico tribuna- le ad aver ottenuto questa «qualifica». Gli altri provvedimenti della stessa natura riguardano alcune procura calabresi e siciliane. In questo momento è stato pubblicato nel bollettino del ministero un posto vacante per giudice al settore civile con la dicitura «sede disagiata».
Ciò vuoi dire che il magistrato che sceglierà Foggia beneficerà di un incentivo economico e di benefici nella progressione di carriera. Tutto questo per coprire posti in organico attualmente vacanti e che nessuno vuole coprire, perchè nessuno vuole venire a lavorare a Foggia. «Nella storia repubblicana è la prima volta che il tribunale foggiano viene dichiarato una sede disagiata. Non era mai accaduto, si è dovuta applicare questa normativa per invogliare i giudici a coprire i posti vacanti», sottolinea con preoccupazione Enrico Infante, sostituto procuratore e presidente della sezione foggiana dell’Associazione nazionale magistrati.
Attualmente tra procura e tribunale civile i posti in pianta organica sono 66, i magistrati solo 50. La situazione più grave, come denunciato più volte da magistrati, avvocati del tribunale foggiano e dalla stessa procura, riguarda proprio la giustizia civile. In Procura, invece, su 16 posti di sostituto, 13 sono occupati. Dunque la carenza è in qualche modo fisiologica.
E se è vero che la dichiarazione di sede disagiata, come sottolinea il presidente del tribunale, Francesco Infantini, non è di per sè una nota di demerito; ma un provvedimento per garantire l’arrivo dei magistrati a Foggia; di fatto il ministero ha preso atto della situazione di grande difficoltà ad amministrare la giustizia nel Palazzo a causa anche delle carenze di personale amministrativo. «Spesso ci si sofferma solo sulla carenza dei magistrati – aggiunge Infante – ma non dobbiamo stancarci di ribadire che senza il personale amministrativo, i provvedimenti del magistrato non possono essere messi in esecuzione». Trascrizioni di atti, notifiche alle parti, l’attività del cancellieri. «La situazione nel nostro tribunale per quel che riguarda il
personale amministrativo – aggiunge il presidente dell’Anm Foggia non è solo peggiore di quello del personale togato ma non è destinato a migliorare». Questo secondo Infante a causa della rimodulazione delle piante organiche che sono state riformulate in base agli attuali dipendenti e non a quelli che le precedenti piante organiche prevedevano.