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LAVORI LUNGO LA COSTA DI SAN MENAIO

Riceviamo e pubblichiamo.

 

Gargano, 22 giugno 2010
La notizia, riportata dalla Gazzetta di Mezzogiorno, sezione Capitanata, a firma del giornalista Franco Mastropaolo, che la Capitaneria di porto di Vieste abbia posto sotto sequestro il cantiere per i lavori che si stanno eseguendo lungo la costa tra San Menaio e Monte Pucci, in territorio di Vico del Gargano,  ci sorprende e ci allarma, nonostante le ultime notizie parlino di un avvenuto dissequestro.
Ci sorprende perché sui lavori riguardanti il consolidamento di una fascia costiera per oltre un chilometro con una spesa di circa un milione e trecentomila euro, resta il dubbio sulla valenza tecnico-economica, pur assumendo la correttezza amministrativa della pratica.
Ci allarma, invece, l’impatto ambientale che tali lavori arrecano nell’immediato ad una delle fasce costiere più belle del Gargano e le conseguenze anche a medio e lungo termine sui delicati equilibri esistenti tra mare, terra, moto ondoso, venti, correnti marine e vegetazione costiera; equilibri che qualora alterati producono, sempre e comunque, danni irreversibili sia all’ambiente naturale sia alle opere realizzate in maniera poco oculata dall’uomo.
Ci chiediamo, inoltre, se tali lavori corrispondano ad una volontà precisa e seria di sviluppare la mobilità sostenibile sul territorio o se trattasi di un semplice spreco di risorse pubbliche senza una finalità ben indirizzata, oltre ad un ulteriore sfregio al paesaggio costiero del Gargano.
Riduttiva ci appare la tesi di voler salvaguardare la pubblica incolumità; risultato raggiungibile con interventi meno drastici e sostenibili, tipo il consolidamento ecologico di sponde e versanti attraverso le tecniche di ingegneria naturalistica, ormai ampiamente utilizzate in Europa, soprattutto quando si interviene in aree ad alta valenza paesaggistica ed ambientale.
Ricordiamo, qualora fosse necessario, che lo sviluppo sostenibile del nostro territorio passa necessariamente attraverso la ferma volontà di tutelare il nostro patrimonio materiale e immateriale; volontà che non può prescindere da politiche di salvaguardia della costa e del paesaggio costiero, anche ai fini di incentivare l’occupazione giovanile e ancorare al proprio territorio le nuove generazioni.
Auspichiamo che, anche al fine di non creare facili allarmi, su lavori che modificano i rapporti tra costa e mare e che interessano il paesaggio e l’ambiente naturale, gli organi competenti e le amministrazioni agiscano di concerto con associazioni e cittadinanza attiva.

Armando Quaglia (Segretario)
Valentino Piccolo (vice-Presidente)
Michele Eugenio Di Carlo (Presidente)