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Bari/ Sporcare le strade della città diventa reato. Trenta spazzini potranno elevare multe

La decisione del sindaco Emiliano: «Basta con l’inciviltà». Applicato il decreto sulla sicurezza. Multe fino a 206 euro.

 

«Siamo stati pazienti per sei anni. Ora basta». Il sindaco di Bari Michele Emiliano impone il pugno di ferro per vincere la battaglia dell’igiene pubblica. E lo fa con la misura «più severa che sia mai stata presa in una città italiana»: da ieri non rispettare le regole per il conferimento della spazzatura, la differenziazione dei rifiuti e la rimozione delle deiezioni canine, a Bari è reato penale.
LE SANZIONI – E trenta netturbini potranno elevare multe. Provvedimenti che Emiliano può prendere in virtù del decreto del 2008 che conferisce più poteri ai sindaci. «E’ inaccettabile che la città sia trattata dai suoi cittadini diversamente da casa propria – tuona Emiliano – per questo, d’ora in avanti, chi lascia i sacchetti per terra e non nel cassonetto, chi abbandona i rifiuti ingombranti sul marciapiede, chi non ripulisce i bisogni del suo cane, commetterà reato penale. Abbiamo l’ambizione di fare di Bari la città più pulita d’Italia».
IL PROVVEDIMENTO – Il reato è quello di inottemperanza all’ordine dell’autorità previsto dall’articolo 650 del codice penale. La differenza, per chi non rispetta le regole, è di non poco conto: la sanzione si impenna fino a 206 euro, ma soprattutto si rischia la condanna che naturalmente resta sulla fedina penale. Infine, trattandosi di reato penale, varrà la prova testimoniale: il comportamento illecito, insomma, potrà essere segnalato dal vicino di casa o dal passante. L’unica irregolarità che sfugge al pugno di ferro del sindaco di Bari è quella del mancato rispetto degli orari per il conferimento dei rifiuti. In questo caso, resta la sanzione amministrativa e solo quella.

Adriana Logroscino