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Donne d’Africa/ Chiusura internazionale per il Teatro Civile Festival

Le danze di Nelisiwe Xaba e The syringa tree di Rita Maffei e Css Teatro Stabile di Innovazione Friuli Venezia Giulia raccontano il Sudafrica delle donne. Il programma di domenica 25 luglio, al Castello di Monte Sant’Angelo.

 

Le difficoltà di un Sudafrica devastato dall’apartheid, raccontato con delicatezza da Rita Maffei e dal Css Teatro Stabile di Innovazione Friuli Venezia Giulia. L’oppressione subita dalle donne all’epoca del colonialismo, con la danzatrice Nelisiwe Xaba e il suo solo ispirato alla storia di Sarah Baartman. Chiusura di respiro internazionale, in omaggio a Miriam Makeba, per la quarta edizione del Teatro Civile Festival, che, nell’anno dei Mondiali di calcio in Sudafrica, vuole porre l’attenzione sulle contraddizioni e sugli aspetti ancora problematici del Paese africano.

Dopo l’aperitivo artistico, Rita Maffei ci porterà nel Sudafrica degli anni ’60, in un sobborgo di Johannesburg. The Syringa Tree, scritto da Pamela Gien, è la storia intensa e profondamente evocativa del sentimento forte e contrastante che lega due famiglie, una nera, l’altra di bianchi, e di due bambine che sono nate nella stessa grande casa, ma cresciute in due ambienti del tutto diversi. Narrate attraverso gli occhi di una bambina di sei anni, Elisabeth Grace, le storie dei diversi destini di queste famiglie attraversano quattro generazioni, dall’inizio dell’apartheid all’attuale Sudafrica libero. Un viaggio ironico ma venato anche da un percepibile sentimento di paura, nel tentativo di dare un senso al caos, alla magia e al lato oscuro dell’Africa.
Ma Syringa Tree è molto di più e rappresenta per l’unica attrice in scena un’autentica sfida: dare voce a tutti e 26 i personaggi di questa piéce che attraversa il tempo e una terra piena di storia. Uno straordinario racconto polifonico, che ha girato il mondo, da New York a Cape Town, accumulando ovunque premi, riconoscimenti e l’entusiasmo del pubblico. Un racconto capace di far coesistere sentimenti contrastanti sempre coinvolgenti ed emozionanti, e che richiede alla sua interprete la messa in campo di un ampio registro di toni, comportamenti, accenti, espressioni e stili interpretativi, in un continuo slittamento fra personaggi diversi per sesso, razza, estrazione sociale, età, accento e sguardo.
“Il lillà di Pamela Gien regalerà a voi e al pubblico un viaggio incancellabile in Sudafrica, vi farà comprendere quanto possa essere potente l’odio, ma anche quanto l’amore sia più forte e capace di guarire dal dolore.” (dalle note di regia di Larry Moss)

Alle 22,30, il debutto di Nelisiwe Xaba, danzatrice e coreografa di Soweto che porta per la prima volta in Italia lo spettacolo The Venus, solo ispirato alla storia di Saartjie "Sarah" Baartman, la più famosa delle donne Khoikhoi che furono esibite nel Freak Show nel XIX secolo in Europa sotto il nome di Venere ottentotta.
La Baartman, infatti, nata in Sudafrica, venne portata a Londra e fatta esibire come fenomeno da baraccone, costretta a mostrare agli europei le fattezze, per loro inusuali, del suo corpo. Le sue esibizioni a Londra, dopo l’abolizione della schiavitù, crearono scandalo. Quando morì a Parigi nel 1815, il suo scheletro, i suoi genitali e il suo cervello furono messi in mostra al Musée de l’Homme di Parigi fino al 1974, quando furono rimossi e conservati in un luogo fuori dalla vista; una copia fu ancora visibile per i due anni successivi. Dopo la vittoria dell’African National Congress alle elezioni del Sudafrica del 1994, il presidente Nelson Mandela chiese ufficialmente alla Francia la restituzione dei resti. Le spoglie giunsero in Sudafrica, nella valle del Gambia, il 6 maggio 2002 e furono finalmente sepolte sul Vergaderingskop, una collina sovrastante la città di Hankey, più di 200 anni dopo la sua nascita. 
La Baartman è divenuta un’icona in Sudafrica in quanto rappresentativa di molti aspetti della società e della storia del Paese, diventando un simbolo dell’oppressione delle donne africane durante il colonialismo.
 
Durante la serata saranno allestiti appositi spazi di degustazione di prodotti tipici e di vini del paesaggio.
Continuano inoltre, dalle 19 alle 21, le proiezioni del video Infant Brides, fotoreportage di Achille Piotrowicz e Antonio Pizzicato. La visione sarà assistita dagli autori ed è riservata, su prenotazione, a due spettatori alla volta (per prenotarsi 347.9642312).
Sempre all’interno del Castello è possibile visionare una mostra fotografica di Michele Tomaiuoli: foto di scena di spettacoli delle scorse edizioni del Teatro Civile Festival.

I biglietti sono in vendita:
– presso l’edicola Scarabocchio, corso Vittorio Emanuele 189, Monte Sant’Angelo (Fg) – 0884 562299
– ingresso del Castello di Monte Sant’Angelo (Fg)
– sul circuito di Booking Show (www.bookingshow.com)

Per prenotarsi

Teatro Civile Festival di Legambiente è giunto alla quarta edizione. E’ socio fondatore del Consorzio 5FSS e fa parte della rete dei festival di Legambiente Festambiente.net. Promosso dalla direzione nazionale di Legambiente, gode di sostegno da parte di istituzioni e sponsor privati ed è organizzato dal circolo Legambiente FestambienteSud di Monte Sant’Angelo.

Info. e contatti
www.festambientesud.it
teatrocivile@festambientesud.it
telefax: 0884.565180
Mobile: 349.4038929
Teatro Civile Festival, in scena con Legambiente
Festival teatrale nazionale di Legambiente
Castello di Monte Sant’Angelo (Fg) dal 22 luglio al 25 luglio 2010

Ufficio Stampa
Teatro Civile Festival di Legambiente
www.festambientesud.it
Responsabile Ufficio Stampa: Pasquale Gatta / +39 349 4038929
Rosa Cotugno + 39 347 9642312 – Valentina Scirpoli
teatrocivile@festambientesud.it