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Manfredonia/ San Michele: ok alla riconversione

Geriatria e lungodegenza per la casa di cura di Manfredonia. La giunta regionale dice "si" alla riconversione.

 

Il primo risultato è raggiunto. L’esecutivo regionale –riunitosi oggi a Bari- ha approvato, su proposta dell’assessore alla Salute, Tommaso Fiore, la riconversione nosologica della clinica San Michele di Manfredonia. “La Giunta regionale –si legge nella delibera- ha ritenuto compatibile con la programmazione regionale la riconversione nosologica nelle nuove discipline ( 20 posti letto di geriatria e 15 posti letto di lungodegenza) da attivare presso la struttura sanitaria San Michele, a Manfredonia, in considerazione dei dati riferiti alla popolazione residente nel territorio in cui insiste la struttura e della ristrutturazione della rete ospedaliera rispetto agli indicatori fissati dal piano regionale della Salute 2008/2010”. Salvaguardato, dunque, il futuro della casa di cura sipontina, realtà sanitaria consolidata nella città del golfo sulla quale solo due mesi fa si era abbattuta come un fulmine a ciel sereno la revoca dell’accreditamento da parte della giunta regionale e, di recente, il rigetto da parte del TAR del ricorso della proprietà, la Daunia Medica srl. Forte il pressing attivato attorno alle sorti della San Michele, che ha visto insieme l’amministratore delegato pro tempore della casa di cura Potito Salatto, politica e sindacati, nonché la disponibilità dell’assessorato regionale alla Salute a che per la struttura potessero aprirsi percorsi alternativi. Di riconversione, appunto. Non solo per colmare l’inevitabile vuoto assistenziale che si sarebbe venuto a creare con la chiusura della struttura, ma per tutelare i livelli occupazionali (44 i lavoratori che sino ad oggi hanno trovato impiego nella San Michele). Ed è proprio a questi che va il pensiero dell’amministratore delegato pro tempore della San Michele, Potito Salatto, quando –nel ringraziare "tutti coloro che si sono spesi per le sorti della casa di cura, politici, amministratori ed organizzazioni sindacali"- auspica "ulteriori tempestivi atti a favore della struttura". Perché quello di oggi non è che un primo passo. Per entrare pienamente a regime (e dunque per la ripresa dell’attività di ricovero) la San Michele necessita di relativa autorizzazione ed accreditamento da parte della Regione Puglia. Solo così si potrà tornare a garantire un’occupazione a quei lavoratori. L’auspicio è che ciò avvenga nel più breve tempo possibile, già entro settembre. Nel frattempo Salatto rassicura: "la proprietà –dice- si sta spendendo in queste ore per far sì che quelle 44 famiglie possano godere degli ammortizzatori sociali".