Signori, benvenuti in Vietnam. Sono bastate, infatti, due settimane di agosto per trasformare la sede della più alta istituzione della Puglia, il consiglio regionale, in un campo di battaglia. E i danni, a sentire le lamentele dei consiglieri regionali che lunedì scorso sono tornati dalle ferie e si sono trovati davanti uno scioccante spettacolo, potrebbero essere ben più gravi di quelli «materiali».
Tutto è cominciato lo scorso 6 agosto quando gli ultimi consiglieri presenti hanno lasciato gli uffici per ferie, mentre sarebbero proseguiti i lavori di imbiancatura delle pareti affidati a due ditte appaltatrici. In qualsiasi sede istituzionale la vigilanza, interna ed esterna, dovrebbe funzionare 365 giorni l’anno, ma evidentemente la Regione Puglia fa eccezione e chiude per ferie. Gli operai della ditta di pitturazione Rella di Andria, infatti, avrebbero lavorato, per così dire, indisturbati dal 9 al 14 agosto per «rinfrescare» il primo e terzo piano, alternandosi con i colleghi, altrettanto indisturbati, della ditta Gambacorta di Bari, vincitrice dell’appalto per il quarto e sesto piano. Nel frattempo, con contratti di cottimo, sarebbero subentrati anche i lavoratori delle pulizie.
Uno scempio. Bagni allagati, poltrone e scrivanie per i corridoi e, soprattutto, molte linee di collegamento per i computer (internet) completamente disattivate. Prese elettriche sradicate dai muri e documenti di archivio sparsi qui è là, insieme alle fotocopiatrici fuori uso, che rendono praticamente inagibile qualsiasi attività dei consiglieri. E ancora, tende divelte (per essere lavate) e lasciate nei sacchi d’immondizia per corridoi e scale e un’intera sala riunioni al primo piano da rifare ex novo. Un dipendente ha anche trovato un cassetto manomesso e avrebbe già sporto denuncia, ma a qualcuno è andata peggio: la stanza dei consiglieri Pdl Roberto Marti e Michele Boccardi è stata completamente «svuotata», con fasciocli dei quali non vi è più traccia.
Di chi siano le responsabilità di quanto accaduto è tutto da accertare, quel che è sicuro è che la sede del consiglio regionale per almeno due settimane è rimasta priva di qualsiasi forma di controllo. I lavori delle ditte – a sentire gli operai – sono proseguiti nella settimana dal 9 al 14 agosto e si sono fermati in quella dal 16 al 22 per poi riprendere lunedì scorso, quando i primi consiglieri (Rocco Palese del Pdl, Francesco Damone del Ppdt e Pino Lonigro di Sel) sono tornati e hanno scoperto che i loro uffici erano diventati un campo di battaglia. Nessuno, in quelle due settimane, si era accorto di nulla o aveva avvertito i consiglieri: chiuso per ferie (l’ufficio amministrazione avrebbe lasciato un solo dipendente a «vigilare» sui lavori nei vari piani del Palazzo).
Le ditte sono già al lavoro per riparare i danni: poche centinaia di euro. Resta il mistero di una Regione super-controllata nelle sedute del Consiglio (quando vengono passati al «setaccio» anche i cronisti) e lasciata completamente sguarnita attorno al ferragosto.
BEPI MARTELLOTTA
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