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Calcio – L’Atletico Vieste e l’Eccellenza: passato e presente

La gioia della prima promozione e la delusione per la cocente retrocessione a pochi giorni dal ritorno nella massima serie regionale. I ricordi di uno dei protagonisti di quella stagione: Francesco Brigida

Dopo 6363 giorni, l’Atletico Vieste torna a disputare una gara nel campionato di Eccellenza. L’ultima apparizione nella massima serie dilettantistica regionale risale al lontano 4 aprile 1993 sul campo del Manfredonia: si trattò di una sfida decisiva per la permanenza nella categoria che vide trionfare i sipontini grazie ad una rete messa a segno a 3 minuti dal termine da Valerio D’Errico.

I protagonisti della prima promozione in EccellenzaL’Atletico Vieste conquistò l’accesso all’Eccellenza il 3 maggio 1992: in un “Riccardo Spina” pieno come non mai, la squadra allenata da Franco Piemontese vinse il campionato battendo per 4 a 1 il Palo, giunto a Vieste con i medesimi punti in classifica. Tre reti furono messe a segno da Michelangelo Pupillo (45 pt, 28 e 34 st) mentre la quarta la realizzò Michele Cristino al ventesimo della ripresa. Quel giorno scesero in campo Michele Ricci, Matteo Libergolis, Francesco Brigida, Michele Cristino, Matteo Azzarone, Arnaldo Trombetta, Pasquale Solitro, Peppino Maggiore, Michelangelo Pupillo, Francesco Moschiano e Matteo Santoro mentre in panchina si sedettero Carlantonio Dirodi, Lele D’Ascanio, Francesco Massa, Mario De Vita e Sante Lapomarda (di quella rosa facevano parte anche Piero Ciuffreda e Matteo Monacis).

Fu l’apice di un ciclo iniziato nel 1988 quando, sceso nel baratro della Seconda Categoria dopo due mancati ripescaggi consecutivi in Promozione, l’Atletico venne rilevato dai fratelli Enzo e Michele Notarangelo che crearono un nuovo gruppo dirigenziale che identificò in Carmine Gianniello la figura del Presidente. Al dottor Domenico Biscotti venne assegnata la carica di Presidente Onorario.

Così Michele Mascia commentò la storica promozione, sulle pagine di ViesteOggi: “Al tecnico che aveva dimostrato capacità la scorsa stagione a Monte Sant’Angelo, venne messa a disposizione una squadra in grado di raggiungere il traguardo della salvezza. Franco Piemontese ha saputo adattarsi in fretta rivalutando i giocatori viestani che dopo la sconfitta a San Severo alla terza di campionato non davano certo garanzie. Questo doveva essere il campionato del Corato, del Gravina, del San Severo e del San Giovanni Rotondo, squadre spavaldamente favorite, invece è stato l’anno dell’Atletico Vieste che rispetto alle titolate squadre, in un torneo che ha brillato per mediocrità, ha avuto il merito di essere costante credendo con umiltà e fino in fondo nelle sue possibilità”.

“Fu un campionato pieno di soddisfazioni – ha ricordato Francesco Brigida ad Ondaradio – non solo per il risultato conseguito ma anche per l’armonia che si era creata nel gruppo.”

Nonostante il cambio di allenatore (Piemontese non se la sentì di seguire la squadra in Eccellenza e la panchina venne affidata a Rosario Facciorusso) e i tanti innesti nella squadra (l’albanese Peizzulau, Eletto, Castriotta, Rizzi, Ferrante, De Vita, Masella, Vlassis, Impagniatiello, Tantimonaco), la stagione successiva fu un vero calvario: 4 vittorie, 11 pareggi e ben 15 sconfitte, 10 delle quali nel solo girone di ritorno. Facciorusso venne esonerato all’indomani di una bruciante sconfitta per 5-0 col Francavilla; due punti nelle ultime nove partite erano un bottino troppo scarno per quella squadra che avrebbe potuto dare di più. Questa il pensiero di Checco Brigida su quella stagione disastrosa: “il differente metodo di gestione tecnica fu decisivo per le sorti del campionato. Facciorusso venne a Vieste con ottime intenzioni e a lui venne data carta bianca dalla dirigenza: fu il primo anno che venne nominato un preparatore atletico, ci venne indicata la dieta da seguire e in molti si lamentavano quando la domenica a pranzo i piatti erano più vuoti di quanto desideravano… Il giocattolo si ruppe anche per queste piccole cose e la forza di quel gruppo che vinse il campionato precedente venne meno”.

Quella squadra, però, era arrivata in Eccellenza con molti giocatori in fase calante dopo aver dato il massimo nelle stagioni precedenti. Questa è la grande differenza con l’Atletico Vieste targato 2010/11, che ha nelle proprie file sono ragazzi giovanissimi: fatta eccezione per il sempreverde Maurizio Gentile che dimostra molte meno delle sue 37 primavere recentemente festeggiate, i più “anziani” nel gruppo sono i gemelli Paolo e Rocco Augelli, nati nel 1985, seguiti da Pasquale Bua, Francesco Sollitto, Leandro Zoila e Angelo Colella che sono del 1987. Tutto il resto della rosa è nata dal 1990 al 1993.

Domenica 5 settembre 2010 l’Atletico Vieste tornerà a giocare in Eccellenza a 17 anni di distanza dalla sua precedente esperienza: l’esordio stagionale si terrà al “Riccardo Spina” contro l’Audace Cerignola con inizio alle ore 16. Sarà l’inizio di una nuova grande avventura.

Sandro Siena