Menu Chiudi

Turismo/ Miracolo Gargano ma resta irrisolta la questione aeroporto Gino Lisa

Nicola Vascello, commissario APT: “battuto il Salento per quando riguarda arrivi e presenza dei turisti stranieri.

 

L’estate volge ormai al termine. Anzi no, almeno dal punto di vista della stagione turistica, l’estate continua, eccome. La bella notizia è che un buon numero di turisti, soprattutto stranieri, ha scelto il Gargano anche per le prime settimane di settembre. E così la stagione prosegue, almeno fino alla metà del mese che introduce l’autunno.
E un fenomeno piuttosto interessante, per la Montagna del Sole, che da anni persegue strategie di destagionalizzazione dei flussi turistici, che cominciano ormai a dare riscontri positivi. Sono dati che inducono all’ottimismo circa l’andamento complessivo del- la stagione, anche se per conoscerne il bilancio definitivo bisognerà aspettare, proprio per questa interessante coda, ancora qualche settimana.
Il commissario dell’Apt di Foggia, Nicola Vascello, sfodera però un convinto e significativo sorriso. Lo incontriamo per sollecitargli anticipazioni e previsioni sull’andamento complessivo della stagione che si avvia alla conclusione.
“Penso che si possa essere più che soddisfatti. Soprattutto nelle ultime settimane di agosto e nelle prime due di settembre, c’è stato un boom di arrivi, legato soprattutto ai turisti stranieri. E’ un dato molto significativo, che conferma le opportunità che per il turismo garganico si aprono per una stagione sempre più ‘lunga’ e soprattutto conferma il ruolo trainante del Gargano in termini di attrattività turistica nei confronti dell’intero territorio regionale pugliese.”
Strategie ed obiettivi che Vascello ha messo in campo non soltanto come commissario dell’Apt, ma fino a qualche mese fa anche come assessore provinciale al turismo, varando parecchie iniziative che andavano sia nel senso della destagionalizzazione, come il Mediterrean Open Championship di orienteering, ottenuto dopo aver addirittura accarezzato il sogno che il Gargano ospitasse il campionato mondiale di questa interessante disciplina sportiva, sia nel senso della valorizzazione turistica di altre zone del territorio provinciale, come i Monti della Daunia, con la bella iniziativa della mostra concorso di presepi, “Natale in Casa Daunia”.

Insomma, la provincia di Foggia può essere ormai ritenuta matura dal punto vi vista turistico?
“C’è ancora tantissimo da fare, ma il lavoro compiuto in questi anni dimostra che abbiamo imboccato la giusta direzione. Dobbiamo partire da un dato di fatto: l’attrattività turistica della nostra terra e soprattutto del Gargano è una risorsa straordinaria, che vede la Capitanata in una posizione di eccellenza, rispetto al resto del territorio regionale, nonostante il gap che ancora scontiamo in termini di infrastrutturazione, nonostante l’esasperata competitività tra i territori pugliesi, alcuni dei quali, come il Salento investono assai più del nostro in termini di marketing territoriale. Però i dati parlano chiarissimo. Sono inequivocabili, incontestabili, come quello che riguarda le presenze straniere, che può essere ritenuto come il parametro più attendibile della qualità turistica di un territorio, della sua capacità attrattiva. Il Gargano ha fatto registrare 600.700 presenze di stranieri, il Salento 417.000. Il Gargano è la punta di diamante del turismo pugliese.”

Ma che cosa manca, ancora, per la sua definitiva consacrazione del punto di vista turistico?

“Direi che il Gargano è ormai una realtà turistica consacrata a livello internazionale, come dimostra proprio l’eccezionale afflusso di turisti stranieri. Ma, quando si parla di turismo, la concorrenza e la competitività sono fattori così importanti, che non bisogna mai abbassare la guardia, bisogna consolidare i risulta- ti, migliorare sempre di più la qualità, la capacità di attrazione.”

Il Gargano ha l’evidente handicap di una posizione geografica non proprio ideale. C’è il problema dei trasporti, la superstrada mai completata, e soprattutto la questione dell’aeroporto.

“La globalizzazione ha sensibilmente incrementato la domanda di mobilità. In questa situazione, il nodo dell’aeroporto è divenuto di importanza cruciale per il Gargano. Un problema ormai ineludibile. La Regione deve comprendere che l’aeroporto Gino Lisa di Foggia ha una vocazione che non può essere disconosciuta, e che va anzi valorizzata. È lo scalo aeroportuale più vicino al Gargano, e cioè alle terra turisticamente più pregnante ed attrattiva della Puglia. Venerdì 10 settembre prossimo si terrà a Vico Garganico un importante convegno su questo argomento, ed attendo di incontrarmi in quella occasione con l’assessore regionale Guglielmo Minervini, cui è stata conferita una delega di importanza nevralgica per il futuro del Gargano, cioè quella alle infrastrutture strategiche e alla mobilità. Gli chiederemo che all’aeroporto Lisa venga riconosciuta una volta per tutte questa sua peculiarità, questa specificità di aeroporto al servizio del Gargano.”

Il che significa l’allunga- mento della pista attuale…

“Significa mettere lo scalo aeroportuale della Capitanata nelle condizioni di poter ospitare aerei da 180 posti, ovvero consentire l’atterraggio e il decollo dei vettori abitualmente utilizzati per i voli charter turistici. Significa riconoscere la chiarissima vocazione turistica dello scalo foggiano. Credo che questo obiettivo possa essere efficacemente perseguito attraverso l’adeguamento e l’allungamento della pista attuale, progetto sul quale si sta registrando un’ampia convergenza di consensi, data anche la sua concreta cantierabilità. Spero che tutto il territorio voglia spingere in questa direzione. Ben venga l’incremento dei voli di linea, ma la vera partita per il rilancio del Lisa e del turismo si gioca su quanto ho detto. Il futuro del Lisa passa proprio per l’affermazione di questa sua naturale, evidente vocazione turistica. Lo confermano i dati, seppure provvisori, della stagione turistica in corso: il Gargano ha fatto registrare un milione di arrivi, quattro milioni e mezzo di presenze, di cui come ho già detto oltre 600.000 straniere, e di queste oltre un terzo, 212.000 per la precisione, è rappresentato da turisti tedeschi, che non possono sobbarcarsi a tre ore di pullman, una volta scesi dall’aereo, per raggiungere le località turistiche del Gargano. E vorrei citare ancora un dato, anche questo estremamente significativo della rilevanza sempre crescente del turismo nell’economia provinciale: il settore dà lavoro a 7.000 unità, ha mantenuto i livelli occupazionali nonostante la crisi economica generale, può diventare una risorsa formidabile per la ripresa,  per il rilancio di tutto il territorio provinciale e regionale. Se si tiene conto dei vincoli che infrastrutturali che angustiano il settore turistico, non esiterei a definire un autentico miracolo quello compiuto quest’anno dal Gargano.”

Quando sei stato assessore provinciale al turismo, hai scommesso molto anche in direzione della capacità attrattiva degli eventi culturali. Però nel complesso – forse proprio per la ridotta capacità di investimento degli enti locali – la stagione culturale estiva sembrata un po ‘ fiacca. Che ne pensi?

“Sono d’accordo con la tua impressione. I tagli alle finanze locali si sono abbattuti come sempre accade con particolare virulenza proprio nel settore culturale, ma è un errore, perché l’offerta culturale rappresenta una componente non trascurabile della capacità attrattiva del territorio. Secondo me si tratta di varare politiche culturali rivolte ad aggregare quanto di positivo già si fa sul territorio, superando la logica degli interventi a pioggia, che non porta da nessuna parte.”

Ti riferisci al Five Fe- stivai Sound System, il cui varo ti ha visto tra i più con- vinti sostenitori?

“Già. Per i pochi che non lo sapessero, F.F.S.S. – il cui acronimo occhieggia il noto film di Renzo Arbore – rappresenta l’unione dei cinque festival più importanti ed eterogenei di quella parte di Puglia che va dal Gargano ai Monti Dauni: Suoni in cava, nel meraviglioso scenario della cava Pizzicoli all’interno del bacino estrattivo di Apricena, rassegna artistico-culturale dedicata al Jazz; FestambienteSud e Teatro Civile Festival promossi da Legambiente, animano il centro storico di Monte Sant’Angelo tra i più suggestivi della provincia; Orsara Musica, la rassegna di Jazz d’autore promuove il bellissimo, ma poco conosciuto territorio dei Monto Dauni; Carpino Folk Festival, il festival dedicato alla musica folk ed in particolare alla valorizzazione delle “tarantelle del Gargano” e il Festival d’arte “Apuliae”, il cartellone itinerante che porta in numerosi borghi dei monti Dauni la musica classica in versione innovativa attraverso la contaminazione dei linguaggi artistici…
Direi che il Five Festival Sound System è stato l’unico vero e proprio evento culturale che la Capitanata abbia messo in campo questa estate. O almeno quello che è riuscito, grazie anche ad una buona campagna promopubblicitaria, ad ottenere la maggiore visibilità. E un modello che a mio avviso va diffuso, consolidato, esportato, perché è fondato su una programmazione culturale di qualità, perché è costruito su una rete autentica, che cresce di anno in anno. Siamo stati tra le poche province in Europa a sostenere la creazione di un consorzio tra le cinque associazioni che danno vita al cartellone dei festival, il che significa un’organizzazione stabile, una programmazione collaudata, una maggiore capacità di polarizzare finanziamenti pubblici e privati. Quest’anno, il Five Festival Sound System ha ottenuto da parte della Regione Puglia un contributo finanziario superiore perfino a quello della Notte della Taranta. La cultura diventa una risorsa in più per la promozione del territorio se è fondar su una programmazione seria e puntuale, sulla rete’ dei soggetti culturali che operano sul territorio. Era questa la scommessa che stava alla base di Five Festival Sound System, e credo di poter dire che è stata una scommessa vinta.”
E per il resto, è tutta da buttare via, la stagione culturale estiva che si è appena conclusa?

“Certo che no. Anzi mi pare che soprattutto i piccoli comuni dei Monti della Daunia abbiano dimostrato una notevole capacità creativa, come il bel Festival del Blues sperimentato quest’anno ad Accadia, all’interno di un programma culturale attento anche alle arti figurative e all’archeologia, o Terravecchia in folk a Pietramontecorvino, con il rilancio di quel reperto straordinario della nostra cultura immateriale rappresentato dagli “sciamboli”, o ancora Appennino Art’Infest che comincia ormai a consolidarsi. Non è certamente la creatività che manca, alle associazioni ed ai giovani dell’Appennino Dauno, e la risposta che stanno dando in termini di produzione culturale di qualità è entusiasmante. Dobbiamo lavorare meglio sui modelli, imparare di più a fare rete, perché il marketing territoriale non può essere affidato alla buona volontà o peggio ancora all’improvvisazione, Se lavoreremo bene, la cultura potrà diventare una componente sempre più importante di un’offerta turistica sempre più di qualità.”

Geppe Inserra

Quotidiano di Foggia