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Lesina e Varano/ 7milioni per risanare le lagune ora servono i progetti

La Regione esorta i due Comuni a presentarli entro la fine del mese.

 

E’ stato avviato il procedimento di valutazione delle modalità di utilizzo dei fondi per il risanamento di parte delle lagune dei Comuni di Lesina e Cagnano Varano. (Foggia).
La somma, già stanziata dal Ministero dell’Ambiente in base all’Accordo di programma quadro “Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche”, ammonta a euro 7.176.023. Lo rende noto l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile, Fabiano Amati, che ha convocato tutti i soggetti interessati per un incontro al termine del quale si è deciso che i Comuni di Lesina e Cagano Varano dovranno presentare agli uffici regionali, entro la fine del mese del settembre, tutti i progetti già redatti per la realizzazione di opere di risanamento. Entro il
mese di ottobre poi, la Regione Puglia, in accordo con l’Autorità di Bacino ed i Servizi Tutela delle acque e Lavori pubblici valuterà la validità dei progetti e le modalità di distribuzione delle risorse tra i due Comuni interessati. “La riunione – ha detto Amati – è stata utile per tracciare un preciso crono-programma che necessario ad evitare che questi fondi già disponibili vadano persi e, contestualmente, perché siano utilizzati nel migliore dei modi per superare le criticità di queste zone, causate dall’inquinamento delle due lagune. “Valuteremo con attenzione- ha detto Amati- le ipotesi progettuali che i Comuni di Lesina e Cagnano Varano provvederanno a presentarci entro i. giorni e cercheremo la migliore soluzione affinchè questi 7 milioni di euro siano investiti in opere funzionali, congruenti con il Piano di tutela delle Acque della Puglia e condivise con l’Autorità di Bacino, poiché si tratta di aree ad elevata criticità geomorfologia.
“Ad oggi- ha continuato L’assessore- non possiamo escludere che il risanamento delle lagune potrebbe essere attuato a prescindere dai confini amministrativi; il nostro compito primario sarà quello di individuare le priorità che potrebbero portare ad una divisione equa delle risorse tra le due realtà amministrative, così come potrebbero indurci a destinare somme diverse per riuscire a realizzare lavori utili a risolvere i problemi. Sprecare soldi e manodopera — ha concluso l’assessore – in opere “fatte a metà” non ha alcun senso”.