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Vendola/ «Centrosinistra in coma, le primarie per ridargli vita»

«Un gay è già stato presidente del Consiglio. Era un democristiano». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola (Sel), intervistato da Enrico Lucci nell’appuntamento speciale con «Le Iene Show» in onda oggi su Italia 1. Vendola parla a tutto campo delle primarie, del suo programma, del Pd, di Berlusconi e anche della propria vita privata.

 

Perchè vuoi le primarie nel centrosinistra?, chiede Lucci. «Perchè il centrosinistra – spiega Vendola – è in uno stato comatoso. Possono essere un principio di rivitalizzazione».
E ancora: quando si andrà a votare? «Prossima primavera», risponde Vendola.
Perchè gli italiani dovrebbero votarti? «Perchè sentono che sono una persona autentica».
Qualche parola, sollecitato dalle domande, anche su Massimo D’Alema: D’Alema, gli viene chiesto, ti è sempre contro. Tu per lui cosa provi? «Affetto», risponde Vendola.
A proposito del comunismo, Vendola afferma che oggi si definirebbe «come un uomo della sinistra». E ancora: sul premier Berlusconi. La sua virtù, secondo Vendola «è di saper vivere con cordialità i rapporti con gli avversari».
Cosa non ti piace di Berlusconi? «Dire una cosa per significare l’esatto contrario. La manipolazione del vocabolario».
Infine, la sua vita privata: Sei un gay? «certo», risponde. Un gay può diventare Presidente del Consiglio? «Lo è già stato». Chi? «Non lo dirò neanche sotto tortura». Di che partito era? «Democristiano».

Infine, il presidente della Regione Puglia spazza via ogni dubbio sul suo orecchino di cui tanto si continua a parlare: Se servisse per vincere lo toglieresti l’orecchino? «No. Sarebbe un modo per camuffarmi». Poi ha aggiunto che «se il partito democratico diventasse il partito della sinistra del futuro, grande popolare plurale, io c’entrerei». E all’intervistatore che gli chiede se glielo abbiano mai proposto replica: «qualche volta sì qualche volta no». Per quanto riguarda il tema delle alleanze Vendola replica «si» a Enrico Lucci che gli chiede se si alleerebbe con Di Pietro, Casini e Rifondazione e «sì, discutendo» con Grillo, mentre chiude a una possibile alleanza con Fini. Parlando a Matera, ha ribadito che «la richiesta delle primarie ormai sia un dato generalizzato. Penso che tutto il centrosinistra cominci a concordare sul fatto che bisogna mettere in campo un processo di forte impatto democratico ». Ha aggiunto, parlando della questione interna del Pd e sul documento promosso da Veltroni e firmato da 75 parlamentari del Pd, che «è preoccupante la disputa tra le persone quando si fa fatica a intendere la natura politica della contesa ». «Penso che il centrosinistra debba concentrarsi sul Paese e guardare alla profondità della crisi – dice Vendola – Che debba essere in grado di mettere in piedi un percorso che restituisca prospettiva e speranza a una generazione che è espiantata dalle prospettive del lavoro».