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Vieste – “Pallone” si è costituito

Marco Raduano, noto con lo pseudonimo di “Pallone” si è consegnato ieri alle 13.30 ai Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia.

Il 27enne viestano fece perdere le sue tracce poco più di un mese fa, quando riuscì a sfuggire all’arresto perché ritenuto responsabile della coltivazione di una piantagione di marijuana scoperta in località Marzaniello a Vieste. Ben 448 piante distribuite in un terreno demaniale per 800 metri quadri, a pochi metri dall’abitazione del Raduano. Nel blitz, vennero arrestati 3 presunti complici (2 maggiorenni e un minorenne).

Marco “Pallone” è persona ben nota alle autorità giudiziarie: uscito grazie all’indulto nel 2006, varcò nuovamente le porte del carcere nel dicembre 2007 per un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Bari, dovendo espiare una pena residua di anni tre e mesi sei di reclusioni per condanne passate in giudicato per furto aggravato e ricettazione.

Da qualche tempo godeva dei benefici della semilibertà (era costretto a trascorrere la notte presso la casa circondariale di Rodi Garganico) ma dal 23 agosto scorso ha fatto perdere le proprie tracce.

Inevitabilmente il pensiero torna alle dichiarazioni che lo stesso Raduano rilasciò ad Ondaradio nel settembre 2006 [LINK], a pochi mesi dal suo ritorno in libertà per indulto: si diceva pentito di quanto male aveva fatto, amareggiato per la durezza del regime carcerario e soprattutto pronto a dare una svolta in positivo alla sua vita. Chiedeva di essere messo alla prova, e alla domanda "Cosa vorresti fare da grande" rispose "L’onesto cittadino".

Dopo la cattura di Franco Libergolis e quella dei quattro ritenuti colpevoli di rapine a mano armata, l’arresto di Marco Raduano è l’ennesimo colpo inferto alla criminalità garganica negli ultimi giorni. Ora gli sforzi dei Carabinieri sono tutti concentrati sulla ricerca dell’ultimo latitante della zona, Angelo Notarangelo, sul cui capo pende l’accusa di associazione a delinquere per traffico internazionale di stupefacenti.