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Mongolfiera scomparsa: cause fulmine o cedimento

E’ ‘quasi certamente’ precipitata in mare a dieci miglia a largo di Vieste, sul Gargano, la mongolfiera con due statunitensi a bordo che partecipava alla ’54/esima Coupe Aeronautique Gordon Bennet’. E’ la conclusione a cui è giunta la Capitaneria di porto di Bari che coordina le ricerche dal giorno dell’incidente, il 29 settembre. Le conclusioni derivano dall’esame dei tracciati di tre radar: quelli forniti dalle autorità croate, dall’Aeronautica militare e dal centro di controllo del traffico aereo di Brindisi. Dai tracciati emerge che la mongolfiera, dopo essere entrata in un temporale, in un minuto ha fatto un salto di quota scendendo da 5400 piedi (circa 1800 metri) a 600 piedi (200 metri). Quindi, è precipitata ad una velocità di circa 85 chilometri orari. L’ipotesi è che si sia distrutta nell’impatto con il mare e che gli eventuali resti siano stati trascinati sul fondale in un punto in cui la profondità è di 80-90 metri. A causare l’incidente potrebbe essere stato un fulmine, che avrebbe in questo caso provocato un’esplosione disintegrando il pallone; oppure un incidente, come un incendio o il cedimento strutturale del pallone aerostatico. Le ricerche dei due americani a bordo – Richard Abruzzo e Carol Rymer Davis – continuano sia in mare sia sulla terraferma (in quest’ultimo caso su richiesta dei familiari dei dispersi) ma della mongolfiera e dell’equipaggio finora non è stata trovata alcuna traccia.