Menu Chiudi

AL convegno “VIESTE CITTA’ BIOLOGICA” per rispettare la memoria di ANGELO VASSALLO

Riceviamo e pubblichiamo

 

     Ricordare la vita, onorare la memoria, manifestare rispetto per le idee, rendere l’omaggio dovuto al Sindaco Angelo Vassallo non deve essere una vuota operazione di facciata, ma deve contenere la valenza etica e la forza culturale di emulare la sua azione  trasferendola nei nostri territori.
     Territori dove lo sfruttamento illecito da parte di gruppi criminali, a vario titolo, rappresenta sempre più un affare molto redditizio e una delle principali cause di degrado ambientale e sociale, tanto che anche in Puglia, sin dagli anni novanta, è stato dichiarato lo stato di emergenza ambientale; da cui, in effetti, non siamo mai realmente usciti.
     La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, industriali, ospedalieri sono la causa di disastri ambientali ormai documentati nell’intera nostra capitanata, spesso nascosti, ignorati, sottovalutati da istituzioni spesso impassibili e dal silenzio dei partiti.
     Le infiltrazioni criminali nel tessuto politico e amministrativo, tramite fenomeni corruttivi sono più che evidenti e dimostrate.
Non a caso dal 1997 è stata istituita la commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
     Già da almeno un paio di decenni la commissione parlamentare antimafia ha focalizzato l’attenzione su un degrado istituzionale che passa attraverso la commistione di interessi politici e privati, legati in primis alla speculazione edilizia delle nostre coste, ma, ormai, anche al ciclo dei rifiuti. Non a caso, nella relazione sulla Puglia dell’ ottobre 1991, la commissione rilevava, tra l’altro, che proprio a Vieste la situazione urbanistico-edilizia si presentava disordinata e confusa, riscontrandovi violazioni di legge quasi generalizzate. Vent’anni dopo possiamo dire di aver aggredito e deturpato una delle più belle coste al mondo e che nel permetterlo abbiamo forse perso l’occasione di promuovere e valorizzare il nostro patrimonio paesaggistico, naturale, culturale, dequalificando l’offerta turistica, non mettendo virtuosamente in circolo le risorse naturali, artistiche,storiche, le tradizioni e le tipicità di un territorio ricchissimo di beni materiali e immateriali. D’altronde, circa 2000 cause per abusivismo spostano il consenso dal voto d’opinione a quello che penalizza il territorio e la sua sana crescita, come ha ricordato in questi giorni l’organizzatore del convegno “Vieste città biologica”, Lazzaro Santoro, sottolineando un mio personale fallimento nel tentativo continuo di tutelare il territorio, i suoi pregi, le sue eccellenze.
     Siamo ancora in tempo per offrire una risposta soddisfacente a quella domanda ampia e diversificata che sola potrebbe generare e alimentare uno sviluppo locale, integrato, sostenibile, capace oltretutto di ancorare i nostri giovani alla propria terra?
     Siamo ancora in grado di tutelare la salute pubblica delle popolazioni locali attraverso un uso corretto del territorio e un sano e naturale ciclo biologico delle sue tipicità produttive?
     Ricordare Angelo Vassallo credo significhi dare, qui e adesso, una risposta concreta a queste domande, significa andare oltre il silenzio inutile e complice sulle criticità del territorio. Perché, se l’allarmismo è un grave errore di strategia comunicativa, il silenzio è ormai da ritenersi dannoso per il territorio, pericoloso per la salute, illusorio per le speranze di futuro dei suoi abitanti. Il silenzio può fare delle nostre contrade la "terra di nessuno", la nuova pattumiera d’Italia.
E le "terre di nessuno" non sono i luoghi più indicati per coltivare, produrre, incentivare produzioni tipiche, biologiche, slow food.

     Richiamato dal clamore che ha suscitato il convegno organizzato ad ottobre scorso sulle navi affondate al largo del Gargano nella città di San Nicandro , è venuto a trovarci il giornalista d’inchiesta RAI Angelo Saso. Quindici giorni dopo, con nostra sorpresa, Rainews mandava in onda il reportage “Quella nave insabbiata, la rotta della Eden V perduta in Adriatico”, nel quale il giornalista ripercorreva la storia della nave da Beirut fino alla spiaggia di Lesina, ma nel quale soprattutto c’era la conferma dei tanti, troppi bidoni e container abbandonati nel nostro mare.
E Angelo Saso, che colgo qui l’occasione per ringraziare, per la qualità del suo lavoro, l’11 agosto a Pistoia, ha ricevuto il premio “Ambiente e legalità” da Legambiente e da Libera, che lo hanno ritenuto tra i 14 paladini che si sono distinti nella lotta all’ecomafia.

     E’ lecito chiedersi, e chiedere agli illustri relatori di questo convegno, se nel menù biologico della mensa dei bambini delle nostre scuole le produzioni ittiche locali potranno essere considerate?

     Circa un mese fa, la discarica comprensoriale del Gargano Nord, in località “Landa La Serpe” di Vieste, ha subito un grave incendio. Si è subito parlato di autocombustione e di rischi inesistenti per la salute pubblica.
L’autocombustione aspetta forse le 20.30 di sera per alimentarsi?
Nuovi studi scientifici hanno forse dimostrato che rifiuti urbani indifferenziati bruciati non producono più  sostanze tossiche e cancerogene?

     E’ lecito nuovamente chiedersi, e chiedere, se nel menù biologico della mensa dei bambini delle nostre scuole le produzioni lattiero-casearie e le carni prodotte in quell’area del Parco Nazionale del Gargano potranno eventualmente essere somministrate?

     Sono domande che pongo non per caricare di responsabilità chi le detiene istituzionalmente. Sono domande che pongo a tutti noi: società civile, associazioni, comitati, forze produttive, partiti , istituzioni, in tanti già presenti a maggio al convegno “Scacco al Gargano”, tenutosi sempre a San Nicandro grazie all’ospitalità del suo sindaco, quando tutti insieme abbiamo rilevato la carenza della classe politica da noi stessi prodotta, le criticità del territorio, la volontà di invertire decisamente la rotta verso uno sviluppo finalmente oculato e sostenibile.

Angelo Vassallo a queste e altre domande, nel suo Cilento, non si è mai sottratto.

Michele Eugenio Di Carlo
Presidente Comitato per la tutela del mare del Gargano