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Due anni all’ex Presidente Enpa

Assolti invece i tre dirigenti foggiani accusati di truffa al Comune. Riceviamo e pubblichiamo.

Egregio Direttore,

le chiedo di pubblicare questa mia nota, perché dopo la mia partecipazione nei mesi scorsi alle vicende inerenti la questione del randagismo e del trasferimento dei cani del Comune di Vieste, si è molto vociferato, in maniera calunniosa, della sottoscritta come truffatrice.
Io invece, paradossalmente, di questa faccenda sono oltremodo orgogliosa proprio perché grazie alle mie battaglie e a quelle degli altri soci dell’Enpa dell’epoca, sono state portate alla luce le nefandezze di un presidente nazionale, Paolo Manzi, su cui si chiacchierava da tempo.
Lui , come ovvio, si è difeso con le unghie e con i denti, accusandoci di cose totalmente false, con l’intento di indebolirci.
Tre anni dolorosi, ma importanti, in attesa di vedere riconosciuta dalla giustizia una realtà che era sotto gli occhi di tutta una città, che ci ha sempre espresso la propria solidarietà a cominciare dall’allora sindaco Ciliberti.
E a gestire il canile di Foggia ci siamo sempre noi, lo stesso gruppo di animalisti, ininterrottamente dal luglio del1993 ieri come Enpa oggi come Vpa, perché tanto il lavoro lo fanno le persone e non le sigle….
Con buona pace di chi, dietro uno pseudonimo, o di chi, con il venticello sottile delle mezze verità, crede di avere nella controparte non un avversario degno di rispetto, ma un nemico da abbattere, riporto integralmente l’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno.Cronaca di Capitanata.

Terry Marangelli

Condannato l’ex presidente nazionale dell’ente nazionale protezione animali accusato di appropriazione indebita perché avrebbe intascato tra il 2000 e il 2003 115mila euro destinati all’Enpa; e per malversazione perché si sarebbe appropriato di 16mila euro destinati nel 2003 dal comune di Ascoli Satriano a costruireb il nuovo canile. Assolta la presidente della sezione foggiana dell’Enpa, accusata di truffa al Comune. E’ la sentenza pronunciata l’altra sera dai giudici della prima sezione penale del Tribunale nel processo a cinque imputati (due condanne e tre assoluzioni) per due distinti filoni d’indagine che ruotavano sull’attività dell’ente che protegge gli animali.
Francesco Paolo Manzi, 67 anni, foggiano residente a Roma, già presidente nazionale dell’Enpa, è stato condannato a due anni e 4 mesi di reclusione per appropriazione indebita e malversazione, oltre che per una violazione in materia fiscale.
Antonino Racchia, 59 anni di Castelluccio dei Sauri è stato condannato a un anno di reclusione per una violazione in materia fiscale:avrebbe rilasciato nel 2003 una fattura relativa a operazioni ritenute inesistenti. Assolti invece Teresa Marangelli, 48 anni , foggiana, presidente della sezione provinciale dell’Enpa; Fernando Lo Storto e Massimo D’Arcangelo, entrambi foggiani, rispettivamente di 39 e 36 anni, che nel 2002 erano revisori dei conti della sezione provinciale dell’Enpa. Questi tre imputati erano accusati di truffa ai danni del Comune di Foggia; l’accusa – venuta meno- ipotizzava che al Comune nel 2002 fossero stati presentati falsi rendiconti trimestrali in ordine alla gestione del canile comunale, per poter riscuotere l’intero importo della convenzione stipulata tra Enpa e amministrazione comunale.
La sentenza accoglie pressoché integralmente le richieste del pm Anna Landi:aveva chiesto 3 anni di reclusione per Manzi; 1 anno e 4 mesi per Racchia; e l’assoluzione dei tre dirigenti dell’Enpa foggiana.Contro Manzi si erano costituiti alcuni soci dell’Enpa rappresentati dall’avvocato di parte civile Aurelio Follieri; e il Comune di Ascoli Satriano patrocinato dall’avv. Pasquale Sarcone che, in un comunicato, si dice” soddisfatto della sentenza anche se la richiesta risarcitoria nei confronti di Manzi era maggiore rispetto a quanto liquidato dal Tribunale”.
L’avv. Gildo Russo, difensore di Manzi, aveva chiesto l’assoluzione: falso che l’ex presidente nazionale si fosse appropriato indebitamente di 115mila euro, visto che quei soldi erano legittimi rimborsi per le spese sostenute dal presidente, come dimostrerebbero una serie di documenti; quanto ai 16mila euro dati dal comune ascolano all’Enpa erano stati effettivamente destinati – diceva la difesa – alla costruzione del canile.
Gli avvocati  Luigi Follieri, Gianpiero Clima ed Elvio Benvenuto avevano chiesto l’assoluzione dei tre dirigenti dell’Enpa foggiana, sostenendo la linearità di comportamento degli imputati e che il Comune foggiano non era stato affatto truffato.