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Freno ai ritardi in bolletta

Nei dialetti dell’Alta Italia, moroso significa innamorato. Ma moroso è anche chi paga in ritardo (mora) le bollette. Un fenomeno che sta diventando serissimo nel settore di luce e gas a fianco dei furti sempre più diffusi di corrente elettrica, di metano o di acqua potabile. Una stima sommaria – da tenere come puramente indicativa, creata estrapolando all’intero mercato i dati di alcune tra le maggiori aziende – fa pensare che il valore delle bollette non pagate (lo "scaduto") possa stimarsi in Italia nella pazzia di 6 miliardi di euro sul fatturato, di cui 4 nel mercato libero e un paio sul segmento "vincolato". I morosi sono collocabili intorno al 15-20% del fatturato. Nasce il fenomeno del turismo "energetico" simile al turismo "telefonico": migliaia di consumatori lazzaroni, subito prima che arrivi il tecnico a chiudere il contatore della luce o del gas, abbandonano il fornitore e passano a un’altra compagnia la quale, ignara del tranello, sarà convinta di avere conquistato un cliente interessante. Dopo qualche bolletta non pagata, il consumatore cambierà ancora compagnia, trovando una nuova vittima inconsapevole. Non si può distaccare: la vecchia compagnia energetica rimasta fregata non può certo chiudere il contatore al cliente che ora è allacciato con un concorrente.
Chi paga per conto dei briganti della corrente? Tutti noi.
Non a caso sta per nascere il sic, sistema informatico centrale, voluto da una legge approvata in agosto, chiesto dall’Autorità dell’energia, concepito da un fisico di fama internazionale, Roberto Benzi dell’Università di Tor Vergata, e gestito dall’Acquirente unico (spa pubblica controllata dal Gestore dei sistemi energetici).
Il sic partirà l’anno prossimo, promette Paolo Vigevano, amministratore delegato dell’Acquirente unico che sta preparando i bandi di gara per la realizzazione del "cervellone", e renderà tracciabili tutti i consumatori di gas e luce. Con tutte le cautele sulla riservatezza dei dati sensibili, ogni cliente di energia avrà una cartella "clinica" sulle sue qualità di pagatore: solertissimo, mediocre, cattivo, da evitare. Quando un’azienda elettrica o del gas avrà una proposta di contratto, vedrà le informazioni prima di subire un debitore perenne. Così i furbetti rimarranno con quel cerino in mano che oggi tocca alle aziende fornitrici.
La morosità è «un problema che interviene pesantemente sui conti delle aziende e che rischia di minare il processo virtuoso di liberalizzazione», osserva Simore Mori, direttore regolazione dell’Enel. Le aziende energetiche in qualche caso sono disperate perché il peso sui bilanci è sensibile. Né le banche sono disposte a scontare questi crediti, ormai ritenuti inesigibili.
Beninteso, i circa 6 miliardi di euro di "scaduto" non sono tutti persi. In gran parte sono clienti svagati, quelli che ritrovano in fondo al cassetto la bolletta scaduta da poche settimane e la pagano in ritardo. Molti sono consumatori che stentano, in tempi di crisi, a raggranellare i soldi necessari e saldano qualche mese dopo, appena possono.
Altri invece sono scrocconi sistematici. Tra questi ci sono fior di clienti, come un importante acquedotto abruzzese che non paga una bolletta della luce da quattro anni e respinge al mittente – tra le risate degli addetti – le raccomandate di sollecito.
Ma i segnali di degrado sociale ed economico sono assai più diffusi e capillari. Le cronache sono preoccupanti. A fianco di quelli che non pagano le bollette, si scoprono ogni giorno decine di consumatori che si fanno il contatore farlocco. Quelli che si allacciano ai fili dei lampioni dell’illuminazione stradale. Questi fenomeni sono terribilmente normali soprattutto in Sicilia (Palermo è forse la capitale degli abusivi della corrente, ci sono perfino allacciamenti farlocchi condominiali) e in Campania (con una concentrazione nell’area di Caserta), ma si trovano in tutta Italia. E quelli che scavano e si attaccano al tubo del metano o dell’acqua: a Vieste (Foggia) e a Taranto l’Acquedotto pugliese ha scoperto reti abusive di acqua sufficienti a servire interi rioni.
Jacopo Giliberto

IlSole24ore