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Il Gino Lisa buono solo a far fruttare soldi ad AdP

Aggiudicata la concessione del parco fotovoltaico, pietra tombale per il futuro dello scalo foggiano, e al tempo stesso, fonte di guadagni milionari per la società aeroportuale regionale. Milioni e milioni (venti per ora, ma destinati a crescere sensibilmente) che potrebbero finire altrove. Vascello: “Il settore conferisce all’economia provinciale qualcosa come 450 milioni di euro all’anno. Ma la classe politica non sembra accorgersene, non sembra rendersi conto che il territorio dispone di un’autentica miniera d’oro”.

 

La notizia era stata annunciata. come dire, en passant, nelle pieghe dell’ennesimo “tavolo” per ragionare sul futuro dell’aeroporto di Foggia, durante un incontro a palazzo di Città. All’interno del sedime aeroportuale del Gino Lisa sta per sorgere un mega parco fotovoltaico. Che è cosa bella e buona, se gli utili verranno reinvestiti a Foggia, per dare prospettive sicure allo scalo foggiano. Ma che sarebbe addirittura diabolica, se la struttura dovesse rendere impossibile la realizzazione delle opere necessarie per garantire al Lisa di assolvere alla sua funzione più importante e fino ad oggi inespressa, che è quella di aeroporto al servizio del turismo garganico.
La vicenda è complessa e cercheremo di ricostruirla, anche nei suoi tratti poco chiari, se non proprio oscuri. Poco chiara è la nonchalance con cui Domenico Di Paola, amministratore unico di AdP, la società aeroportuale pugliese che cura la gestione del Lisa, ha dato la notizia a margine, come detto, di un incontro con l’amministrazione comunale durante il quale sembravano essersi registrate significative convergenze sulla possibilità di allungare la pista esistente, anziché procedere alla realizzazione della nuova pista ortogonale. In quella sede Di Paola aveva tuttavia glissato su un paio di aspetti tutt’altro che marginali: che l’adeguamento della pista attuale, così come lo stesso Di Paola ha detto in una intervista rilasciata qualche giorno dopo ad OndaRadio, “non è sufficiente a soddisfare le esigenze degli operatori turistici del Gargano” e che l’iter per la realizzazione del parco fotovoltaico annunciato quasi alla chetichella è ormai in fase avanzatissima. Anzi, è praticamente concluso. Il bando di gara europeo per selezionare una società interessata alla realizzazione ed alla gestione del parco è stato emesso nello scorso mese di gennaio. Si tratta di un impianto di notevoli dimensioni, possibile soltanto a Foggia, il cui sedime aeroportuale è tra i più grandi d’Italia, ed il più grande tra gli aeroporti pugliesi. Il parco coprirà un’estensione di 28 ettari, poco più del 10 per cento dell’aera aeroportuale, che si estende su 245 ettari. Un mega impianto, in grado di produrre 9 megawatt di energia pulita e nello stesso tempo di far affluire considerevoli risorse nelle casse di Adp: il bando di gara prevedeva una royalty di almeno 20 milioni di euro, per i 25 anni di durata della concessione. Ma pare che saranno molti di più i quattrini che la società aeroportuale percepirà grazie al Gino Lisa. La gara è stata infatti aggiudicata ad una società tedesca, pare per una cifra di gran lunga superiore alla base d’asta di 20 milioni. C’è chi parla di una cifra da capogiro. Una storia che ricorda la favola di Cenerentola. Se le cose stanno così da un mese all’altro il Gino Lisa è infatti diventato da “parente povero” del sistema aeroportuale pugliese che era, il gioiello di famiglia più pregiato. Ma allora, perché tanta cautela nell’annunciare una notizia che, dopo tutto, può aprire nuove prospettive per lo scalo foggiano? Soltanto qualche settimana fa, il neo assessore regionale ai trasporti, Guglielmo Minervini, partecipando ad un convegno sul Gargano, aveva detto chiaro e tondo che non ci sono soldi per il Lisa: né per adeguare la pista attuale, nè per realizzare la pista ortogonale. Non è proprio così, se il parco fotovoltaico porterà tanto danaro ad Adp. C’è chi ha deciso di vederci chiaro, su questa vicenda. Nicola Vascello, commissario provinciale dell’Apt (Azienda Provinciale per il Turismo), Roberto Marzano e Walter Rizzi, rispettivamente presidente e segretario di Assolisa, hanno deciso di costituire un comitato per chiedere che gli utili del parco fotovoltaico vengano investiti a Foggia e per fare chiarezza sulle reali intenzioni di AdP sulle sorti dell’aeroporto di Foggia. Li incontriamo nelle sede dell’Apt, confortati da carte e da slide che hanno il merito di chiarire i veri termini della questione, che riguarda come abbiamo già detto, non soltanto l’uso che Adp farà del proventi della concessione del sedime aeroportuale foggiano, ma le strategia della società in merito alla pista, e il posizionamento del parco. “Sul Gino Lisa è giunto il momento di dire la verità”, afferma senza mezzi termini Vascello, che, dati alla mano, ribadisce la tesi già sostenuta qualche settimana fa in un’intervista rilasciata al nostro giornale. “Dotare l’aeroporto di una pista che consenta il traffico dei voli charter è indispensabile per consentire al turismo garganico di battersi ad armi pari con le altre mete nazionali e internazionali, in un momento in cui è necessaria una competitività globale per mantenere le posizioni di eccellenza raggiunte in questi anni dalla Montagna del Sole.”
Qui si parla di un settore che “produce”un milione di arrivi e quattro milioni di presenze all’anno (dato sottostimato perché i sistemi di raccolta sono ormai vetusti) e che dà lavoro, tra imprese che si occupano di ricettività ed esercizi di ristorazione, a 7.000 addetti.
“Se teniamo presente che ogni giorno di presenza comporta una spesa media di cento euro – insiste Vascello -, concludiamo che il settore conferisce all’economia provinciale qualcosa come 450 milioni di euro all’anno. Ma la classe politica non sembra accorgersene, non sembra rendersi conto che il territorio dispone di un’autentica miniera d’oro che andrebbe tutelata, sostenuta, incentivata, prima di tutto puntando sull’aeroporto.” – Il momento è tutt’altro che facile, perché il turismo sta cambiando, ed in fretta. Si caratterizza sempre di più per la scelta di soggiorni brevi, ma ripetuti nel corso dell’anno. La vacanza che dura uno o più mesi non esiste più o quasi. Più la vacanza è breve, più il mezzo aereo diventa importante. “Senza un aeroporto agibile per i voli charter – aggiunge il commissario dell’ente turistico – il Gargano corre il serio rischio di restare tagliato fuori da flussi turistici che si stanno sempre più internazionalizzando. Tanto per dare un’idea, non è possibile. che un turista che si rechi da Milano a Sharm El Sheik ci metta meno tempo di quello necessario per raggiungere Vieste. È per questo che abbiamo deciso di costituire un comitato, partendo dal basso:
coinvolgere i consorzi turistici del Gargano, le associazioni di categoria degli operatori, la società civile, i cittadini che sono veramente interessati al futuro di una struttura che rappresenta un’opzione strategica per il futuro dell’economia provinciale. E ormai in dirittura d’arrivo il Codice del turismo, che equiparerà le imprese del settore alle aziende industriali. E una svolta epocale, ma la politica deve fare un salto di qualità: si spendono fior di investimenti pubblici per tutelare le industrie, com’è accaduto per l’Alenia a Grottaglie. Si deve fare lo stesso per il turismo garganico e per l’aeroporto di Foggia”. Che Adp marci spedita verso l’ipotesi dell’allungamento è un dato di fatto. Intervistato dal Quotidiano di Foggia all’inizio dello scorso mese di agosto, Domenico Di Paola raccontò che “in occasione di un tavolo tecnico che abbiamo tenuto presso Adp, è stata seriamente presa in considerazione l’ipotesi dell’allungamento e della riqualificazione della pista attuale. L’incontro era stato convocato per prendere in esame il lavoro compiuto dal Comune di Foggia, anch’esso ormai decisamente orientato verso l’ipotesi dell’allungamento e dell’adeguamento della pista attuale. Lo studio pervenutoci dall’amministrazione comunale foggiana è veramente di buon livello. Molto concreto prende in esame e prospetta tutti gli interventi di natura tecnica, ma anche urbanistica, che sarebbero necessari nel caso si dovesse allungare la pista attuale. L’abbiamo molto apprezzato, perché si tratta di una ipotesi concreta, corredata dei necessari aspetti tecnici, e mi pare anche molto convincente…” Assolisa, però, non crede alla sempre professata buona volontà di Adp verso lo sviluppo dell’aeroporto Lisa, e senza puzza di fregatura. “Anche per questo – puntualizza Marzano – vogliamo capire, vogliamo vederci chiaro.”

Geppe Inserra
Quotidiano di Foggia