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Terza Categoria/ LA DAUNIA VIESTE RISCHIA DI SCOMPARIRE….

La Daunia Vieste nata nel 1998 per volontà di Pasquale Solitro e Vincenzo Fasani in poco tempo si è rivelata la squadra dei giovani viestani che non trovando spazio nell’Atletico Vieste hanno avuto la possibilità di continuare a giocare al calcio ancora per tempo. Erano i tempi dell’autogestione dove le spese del campionato venivano coperto addirittura tra i giocatori stessi e qualche piccolo sponsor, Michele Iervolino il primo presidente, si ricordano alcuni collaboratori: Franco Vulcano, Enrico Monacis, Gaetano Zaffarano mentre Maurizio Cirillo e Michele Giarrusso oltre che dirigenti hanno pure giocato.
Una realtà umile e silenziosa nata senza pretesa ma con il grande merito di una funzione altamente educativa-formativa quindi sociale, invece che elemosinare un campetto per giocare al calcetto la domenica, questo gruppetto è diventato col tempo una società ben organizzata a tal punto da attirare le attenzione di tutti gli sportivi viestani.
Si ricorda una formazione del 1998: Pupillo Marco, Soldano Dario, Giarrusso Michele, Fasani Vincenzo, Solitro Pasquale, Vulcano, Troia Antonio (mus’lin), Cirillo Maurizio, Cristino Michele (u’murator), Giuffreda Giancarlo, Di Matteo Giovanni, Tattolo Emanuele, Lauriola Piero, D’Aprile Salvatore. All. Pasquale Solitro
La Daunia Vieste ha disputato diversi anni in terza categoria dove si sono avvicendati diversi tecnici e presidenti, tra questi Enzo Palumbo, Fabrizio Losito e come patron Antonio Cavaliere (mizza quint).
La consacrazione di questa società si è avuta con il subentro del patron Antonio D’Aprile che ha strutturato al meglio l’intera organizzazione senza però perdere di vista l’obiettivo iniziale, dare spazio ai viestani provenienti da altre squadre locali, oltre che dall’Atletico Vieste, società peraltro gemellata grazie allo sponsor di Antonio D’Aprile.
In questi giorni è ricorrente la voce che la Daunia Vieste non si è iscritta al campionato di terza categoria, il Comitato Provinciale di Foggia ha dato una ulteriore proroga sperando che sia la Daunia Vieste che altre società riescano ad iscriversi.
Le motivazioni sono diverse, mancanza di fondi per gestire il campionato ma quello che sorprende di più e che forse la motivazione vera che ha portato Matteo Sciannamè ed Enzo Palumbo a non iscrivere la Daunia Vieste al campionato è che non ci sono giovani calciatori da poter tesserare gratuitamente come si faceva un tempo.
Quando l’Atletico Vieste gestiva il settore giovanile e disputava tutti i campionati (primi calci, giovanissimi, esordienti, allievi e juniores provinciale) quei teserati che non trovavano posto con l’avanzare dell’età, erano davvero tanti, ..venivano ricilicati dalla Daunia Vieste, dall’A.C. Vieste e dalla Viestese che senza rischio alcuno per detti tesseramenti hanno potuto disputare diversi campionati senza aggravio di spese.
Ora a Vieste il calcio è gestito diversamente, si è creato un monopolio che impedisce a qualsiasi società di riciclare e quindi tesserare questi giovani calciatori disoccupati, chi lo fa potrebbe ricevere una raccomandata-diffida…ti viene chiesto il premio di preparazione (previsto dalle norme federali dei dilettanti).
Il calcio a Vieste secondo gli addetti ai lavori non è più uno sport con libero accesso, si paga in qualsiasi modo, infatti le famiglie pagano la società che insegna il gioco del calcio al proprio figlio, le società che vogliono questi giocatori devono pagare il premio di preparazione alla società che ha formato..o non ha formato questo ragazzo, lo stesso giocatore..potenziale giovane formato nel settore giovanile della società….. seppur svincolato non può essere tesserato senza l’esclusione di questo rischio per la società.
Chi addirittura è completamente fuori questo circuito 8gli amatoriali)…se non vogliono elemosinare un campo di calcetto e vogliono giocare al calcio calpestando il sintetico del “Riccardo Spina”…devono pagare la modica somma di 5 euro a testa per una partita ma gli viene garantita la doccia calda…e l’organizzazione capillare della gara!
Andare alla ricerca oggi di un colpevole ha poco senso, dire che la Daunia Vieste non parteciperà al campionato di terza categoria anche per questi motivi ha senso e vale la pena ricordare a chi ha la responsabilità di aver creato questa “trappola” che sul piano pratico è una palese ingiustizia soprattutto per i Sciannamè o Palumbo di turno.

                                                           Michele Mascia