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Vieste polo nazionale del turismo

Il punto sulle politiche di settore nell’incontro promosso dal circolo viestano del PD.

 

"Vieste può essere uno dei poli nazionali del turismo, dove attivare investimenti infrastrutturali e logistici necessari anche a risollevare l’economia locale a breve termine". E sempre la cittadina garganica "ha i titoli, per quantità e qualità, e l’ambizione di diventare sede del distretto turistico regionale". E’ la prospettiva offerta dal responsabile nazionale del dipartimento Turismo del Partito Democratico, Armando Cirillo, e dal segretario cittadino viestano del PD, Mauro Clemente, ad un’affollata platea di cittadini e imprenditori del settore convenuti all’Hotel Falcone, nel pomeriggio di ieri, per discutere di ‘Politiche per il turismo’. E la risposta dell’assessore regionale al ramo, Silvia Godelli, è stata all’altezza delle aspettative: "il Piano operativo interregionale Tursimo prevede il Gargano quale polo di sviluppo turistico nell’area meridionale. Siamo impegnati a raccogliere ed esaminare i progetti di qualità su cui puntare per sfruttare al massimo le ultime risorse straordinarie disponibili per questo settore".
Ad aprire il dibattito è stato il segretario provinciale del PD, Paolo Campo, che ha concentrato il suo intervento sulla "necessità di un’interlocuzione strategica con la Regione sul sistema infrastrutturale". In cima all’agenda la logistica e la mobilità, "terreni di confronto su cui misurare la nostra capacità di superare i localismi", che proprio il Partito Democratico di Capitanata sta "studiando ed analizzando con particolare attenzione ed un approccio sistemico innovativo – ha sottolineato Campo – fondato sulla concentrazione degli investimenti verso progetti concreti e di prospettiva".
A questo proposito, gli imprenditori e gli esponenti politici intervenuti hanno chiesto alla Regione di pronunciare parole chiare sul futuro dell’aeroporto ‘Gino Lisa’ ed adottare progettazioni concrete per il suo sviluppo.
Il varo di programmi di promozione e commercializzazione "concertati e condivisi tra Regione ed Enti locali" è l’altro tema messo a fuoco da Mauro Clemente nel suo intervento; la cui conseguenza è la "partecipazione dei Comuni turistici e delle imprese di settore agli organismi di programmazione" che si stanno disegnando con la nuova legge regionale. Ciò comporta, però, "la nostra piena assunzione di responsabilità verso la Regione, avanzando proposte finanziariamente sostenibili ed operativamente efficaci".
La Regione non è, però, l’unico interlocutore delle comunità locali. C’è la Provincia di Foggia, ma "il sistema turistico – ha affermato Campo – è scomparso dall’agenda di governo della Giunta Pepe". C’è il Governo, che "affronta le politiche di sviluppo di questo comparto senza risorse finanziarie e senza alcuna strategia di medio e lungo termine, l’unica in grado di valorizzare un comparto che vale il 10% del PIL nazionale", ha sostenuto Armando Cirillo prima di elencare alcune delle proposte avanzate dal PD: fiscalità di vantaggio per le imprese familiari e per quanti decidono di acquistare la struttura ricettiva solo gestita; trasformazione dell’ENIT in S.p.A. per la promozione e la commercializzazione di pacchetti turistici territoriali.
L’integrazione tra Gargano e Monti Dauni è, inoltre, uno degli assi strategici allo studio della Regione Puglia: "è un fattore decisivo per il consolidamento e l’incremento di arrivi e presenze – ha concluso l’assessore regionale Silvia Godelli – purchè tutti noi assumiamo come un’opportunità, e non un limite, il nostro essere diversi da Rimini".