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S. Marco in Lamis, nel ricordo di Garibaldi

Alla manifestazione, denominata “Letture di Storia”, è intervenuto anche il pronipote di Garibaldi.

 

Annunciato dal banditore che, come nei tempi antichi, ha girato per le strade della città per informare la popolazione dell’evento, l’istituto “P. Giannone” di San Marco in Lamis ha ospitato una manifestazione, realizzata dal Comitato Città di San Marco in Lamis e dall’Amministrazione comunale, nell’ambito dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

L’evento, dedicato alla lettura di brani tratti dal libro di Pasquale Soccio “Unità e Brigantaggio in una città della Puglia” ha richiamato l’attenzione e la partecipazione di un vasto pubblico che ha potuto così rivivere dalla voce dei lettori e dalle fotografie d’epoca, raccolte da Giuseppe Bonfitto, il periodo della storia sammarchese legato ai fatti dell’ottobre 1860, quando la popolazione venne chiamata a votare l’adesione al Plebiscito unitario.

Tra gli altri, hanno dato voce alla storia il presidente della Provincia, Antonio Pepe, la senatrice Colomba Mongiello, l’onorevole Angelo Cera, i sindaci dei comuni di San Giovanni Rotondo, San Nicandro Garganico e Rignano Garganico, il presidente dell’Ente Fiera di Foggia, Fedele Cannerozzi e la segretaria provinciale della CGIL, Mara De Felici.

Alla manifestazione, denominata “Letture di Storia”, ideata da Maurizio Tardio e condotta da Luigi Minischetti, è intervenuto anche il pronipote di Giuseppe Garibaldi a cui è stato letto anche un messaggio di ringraziamento dell’epoca, a firma dell’illustre bisnonno, che ringraziava la popolazione sammarchese per le gentili parole e l’omaggio ricevuto.

Prima della lettura dei brani il sindaco di San Marco in Lamis, Michelangelo Lombardi, ha voluto ricordare il significato della manifestazione evidenziando come non «può esserci concetto di Patria se si guarda solo ai temi di divisione, ma che proprio grazie ai festeggiamenti per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia si offre l’occasione per riscoprire il senso di stare insieme e di vincere, uniti, le sfide che sono davanti a noi ». Parole che sono state riprese nell’intervento di Giuseppe Garibaldi, pronipote del Generale che unì il Regno delle Due Sicilie al resto d’Italia.

Garibaldi ha sottolineato come per lui «sia sempre difficile fare il pronipote dell’eroe dei due mondi ma non essere lui, anche perché probabilmente mio bisnonno non avrebbe digerito l’attuale situazione italiana. Questo non è il tempo delle divisioni e rivendicazioni, occorre che, qualunque sia il nostro credo e il nostro pensiero sulla Storia che ha portato all’Unità d’Italia si lavori insieme per realizzare un’Italia onesta, lavoratrice. Un’Italia con la “I” maiuscola».

Il sindaco di San Marco in Lamis ha donato all’illustre ospite una riproduzione delle “fracchia”, mentre Garibaldi ha omaggiato il primo cittadino con una copia del libro “I Mille” scritto da suo bisnonno che, come ha sottolineato “non era un letterato, ma si dilettava a scrivere e pubblicare racconti anche perché aveva necessità di guadagnarsi da vivere”.