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LA DENUNCIA DEL WWF: NUOVI ATTACCHI AL PARCO DEL GARGANO

Proprio quando il Commissario del Parco del Gargano Stefano Pecorella, privilegiando la concertazione come metodo di lavoro, ha rimesso in moto l’iter per dotare l’Area protetta di fondamentali strumenti di pianificazione quali il Piano del Parco, il Regolamento, il Piano Pluriennale Economico e Sociale ecco, evidenzia il WWF Foggia, che tornano le argomentazioni da sempre utilizzate dagli oppositori del Parco.

 

Alcuni politici, come l’assessore ai lavori pubblici del comune di Vico, preannunciano bellicosamente l’opposizione dei sindaci della Comunità del Parco proprio a questi strumenti che sono alla base dello sviluppo futuro del Gargano.
A questo proposito diventa essenziale che l’Ente Parco renda noti i dati sulle risorse finanziarie messe a disposizione dei comuni negli scorsi anni. Non vorremmo scoprire, evidenzia il WWF, che proprio i comuni che oggi hanno atteggiamenti di ostilità nei confronti dell’area protetta siano quelli che hanno maggiormente beneficiato del denaro pubblico.
La messa in discussione dei confini del Parco del Gargano, sorta in questi giorni da parte delle associazioni venatorie, è un ulteriore dato inquietante.
“Dispiace costatare – dichiara Carlo Fierro presidente del WWF Foggia – che mentre il Commissario del Parco Stefano Pecorella affronta il discorso, ben più interessante e impegnativo, della visione strategica del Parco per i prossimi anni, vi è ancora chi è rimasto indietro nella discussione, pensando di poter mettere di nuovo in campo un dato ormai acquisito come la perimetrazione.”
Ci si riferisce in particolare all’annosa questione delle aree contigue cioè le zone “cuscinetto” che la Legge 394/91 prevede immediatamente fuori del perimetro del Parco e nelle quali possono cacciare solo i cacciatori residenti. Tali aree non sono state ancora definite. Si registra, infatti, l’assurda pretesa delle associazioni venatorie di individuarle all’interno dell’attuale perimetro. Scelta che comporterebbe ovviamente un’ulteriore riduzione del Parco.
Il WWF dichiara la più totale contrarietà alla riapertura della discussione sulla perimetrazione dell’area protetta che costituisce ormai un punto fermo e irrinunciabile per tutte le realtà sociali del promontorio.
A questo proposito, l’associazione ambientalista ricorda che l’attuale perimetro è il frutto di un lungo e laborioso processo di negoziazione che ha visto coinvolti tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali interessati alla questione. In quell’occasione sono state espresse e valutate tutte le istanze provenienti dal territorio, in uno spirito sostanzialmente costruttivo e non pregiudiziale, proprio perché si riteneva che il raggiungimento di un perimetro certo fosse la necessaria condizione preliminare per progettare il futuro dell’area protetta.
Non si deve dimenticare, infatti, precisa il WWF, che con l’ultima perimetrazione anche le associazioni ambientaliste fecero le loro rinunce non opponendosi alla modifica d’alcuni confini che pure costituiva un arretramento di posizioni già acquisite, ma che comunque era funzionale al conseguimento di un obiettivo più ampio quale il consolidamento del Parco.
Sempre in questi giorni, evidentemente per l’allarme determinato dai segnali positivi che provengono dalla nuova gestione dell’area protetta, vengono sollevati dubbi sui vantaggi e i benefici del Parco.
Ancora una volta si tenta di diffondere i soliti pregiudizi che mirano a diffondere la convinzione che il Parco creerebbe ostacoli allo sviluppo economico. Per il WWF i registi sono sempre gli stessi: inquinatori, speculatori, bracconieri, politici senza scrupoli, che fingono di ignorare l’utilità anche economica del Parco. La verità che si vuole nascondere è che, invece, investire in natura assicura guadagni proficui e sicuri senza che venga intaccato il patrimonio ambientale di base che è all’origine dì tutta la ricchezza.
Se si collaborasse, invece di remare contro, si contribuirebbe a inserire anche il Parco del Gargano in una vera e propria "industria verde", puli­ta, che vede ogni anno nel mondo crescere il numero dì visitatori, in grado di garantire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e nella quale s’individua un’alternativa concreta di lavoro per i giovani. Non dunque un "museo della natura" come strumentalmente si vuole far intendere ma Parco come occasione di sviluppo. Il Parco è un poderoso mezzo per salvare il Gargano, in quanto rende possibile realizzare quella conciliazione tra interessi umani ed esigenze della natura. Con il Parco è possibile un’utilizzazione "durevole" delle risorse ambientali che eviti il loro consumo da rapina, utile solo a pochi e per poco tempo.