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Bilancio, si parte con zero euro in cassa. La Regione annuncia un anno di austerità

L’assessore Pelillo preannuncia «tagli e sofferenze». Ma dichiara che non ci saranno aumenti delle tasse.

 

Quello per il 2011, sarà un bilancio di previsione amarissimo. «Di tagli e sofferenze», per usare l’espressione di un assessore regionale. Ieri nel corso della riunione di giunta, il responsabile del Bilancio, Michele Pelillo, ha illustrato la situazione. Che è gravida di conseguenze e previsioni fosche. A compensare le quali, arriva una promessa. Viene confermato, come già anticipato nei mesi scorsi, che l’aumento delle tasse non ci sarà. Del resto, la cassa regionale è piena.

Dunque, non c’è bisogno di azionare la leva fiscale per aumentare le entrate, visto che le uscite sono bloccate dall’applicazione delle rigide regole sul Patto di stabilità (una situazione che continuerà anche nel 2011 e comprimerà di molto il livello delle uscite). Pelillo ha fatto una relazione asciutta, molto allarmata nei toni, ma priva di numeri. Non ce ne possono essere. Ed è questo il primo dato di riflessione. Non sono ancora chiare – ha spiegato l’assessore al Bilancio – la modalità e la dimensione del taglio ai trasferimenti statali. La manovra estiva del governo centrale prevede un minor trasferimento verso tutte le Regioni di 4,5 miliardi per il 2011 (e altri 4 nel 2012). Ma non si conoscono ancora le percentuali con cui la scure si abbatterà sui singoli settori dell’amministrazione. Le materie sottoposte ai tagli sono note: quelle del cosidetto «federalismo amministrativo» (trasferita la gestione, non la piena competenza legislativa). E cioé: invalidi civili e politiche sociali, energia e risorse minerarie, opere pubbliche, trasporto locale, protezione civile, incentivi alle imprese, agricoltura, mercato del lavoro, demanio idrico. Mutuando le parole usate dal presidente della conferenza delle Regioni (l’emiliano Vasco Errani),

Pelillo ha prefigurato «il bilancio più difficile nella storia della Regione». Non sapendo con precisione come incidere sui comparti, si può simulare «una previsione minima e massima di stanziamento» sui singoli capitoli di spesa. Per evitare sorprese, il proposito della giunta è di fissare lo stanziamento più basso, secondo grossolane previsioni. In alcuni capitoli, si prevederà una disponibilità di «zero euro». Se, poi, dovessero affluire più risorse del previsto, si potrà agire «con una variazione al Bilancio». E si stanzieranno più risorse. Qualche Regione è orientata a ricorrere all’esercizio provvisorio, proprio perché è difficile profilare un bilancio di previsione. Ma la Puglia non può farlo, essendo sottoposta alle sanzioni da Patto di stabilità. Dunque, si prevedono tagli ovunque: dal welfare alla protezione civile, dall’agricoltura al demanio. E soprattutto ai trasporti locali.

Francesco Strippoli