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Vieste/ E’ l’ora di un progetto politico improntato alla sostenibilità

Alla vigilia delle elezioni amministrative di Vieste, è stupefacente l’assoluta mancanza di Manifesti pubblici dei candidati alla carica di sindaco. La logica vorrebbe la presentazione all’opinione pubblica di manifesti contenenti idee, principi, linee programmatiche di base per il governo della città, redatti dai promotori delle liste, con i quali chiedere l’adesione dei cittadini ai vari progetti politici.

Che importanza hanno per i candidati alla carica di sindaco la tutela del territorio e il rispetto della legalità (ma non a chiacchiere)?
Cosa pensano della situazione ambientale della discarica Landa La Serpe e del nostro mare inquinato da arsenico?
Cosa pensano dell’urbanistica a zero consumo di territorio adottata dal Sindaco di Cassinetta di Lugagnano Domenico Finiguerra, o del Piano Urbanistico Generale a “volumi zero” della strategia del sindaco Renzi di Firenze che prevede il recupero dei volumi esistenti e vieta il consumo di nuovo suolo? Come hanno votato le lottizzazioni del territorio di Vieste? Possiamo conoscere le motivazioni contenute nelle delibere comunali?
Di fronte al danno d’immagine della città di Vieste, vorranno i candidati una volta che ricoprono la carica di sindaco, annunciare la costituzione di parte civile nei procedimenti penali per reati ambientali, per estorsione e per rapina?
L’esperto di politica con la sorella, il prefetto di Vieste, la dottoressa, il papà agricoltore, il delfino crociato, movimenti, primarie, false divisioni, strategie per perdere. Non interessa più a nessuno chi sono, cosa hanno e cosa fanno. Vogliamo conoscere le loro idee sulla gestione del territorio di Vieste scritte in documenti pubblici. Siamo stanchi dei nomi dei soliti poco preparati alla gestione della cosa pubblica. Avranno i candidati alla carica di sindaco presentato agli organi dei loro partiti uno stralcio di documento per chiedere e ottenere una candidatura condivisibile ed essere rappresentativi dei loro partiti? Possiamo vederli? Alla luce della democrazia sempre invocata, possiamo conoscere i nomi e il numero dei votanti dei candidati alla carica di sindaco? Poi magari scopriamo l’esistenza a casa nostra dei partiti personali, a destra e a sinistra, composti da quattro gatti miagolanti in calore di appalti.
Sempre per logica, la fase successiva alla presentazione dei manifesti pubblici all’opinione pubblica è l’indizione delle Conferenze programmatiche dove si decidono tutti insieme i programmi, si formano le liste e gli uomini di governo.      
E’ tardi per tutto questo. E’ chiaro a tutti perché: sono incapaci di presentare un progetto politico improntato alla sostenibilità. Non hanno alternativa alla politica del vuoto dei nomi. Sia chiaro a tutti che la politica del vuoto creata dall’esperto di politica con la sorella, dal prefetto di Vieste, dalla dottoressa, dal papà agricoltore e dal delfino crociato è terreno fertilissimo per le mafie che neanche l’impegno del bravo Sottosegretario di Stato Mantovano riuscirà a sconfiggere. La responsabilità politica di non contrastare il fenomeno mafioso si sposta su un piano antecedente la competizione elettorale e trae origine dal vuoto delle idee, dei principi e dei programmi di rilancio civile della città di Vieste cha ha cittadinanza nelle menti dei candidati alla carica di sindaco.

Lazzaro Santoro