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Vieste/ Dulice delitto Piscopo. “Hanno ucciso per avvertire tutti”

La Dda: un messaggio mafioso lanciato all’intero settore imprenditoriale turistico. Le ipotesi dei magistrati: “molte strutture del Gargano gestite direttamente dalla mala o controllate attraverso il racket”. Un messaggio mafioso di morte ed orrore per dire agli imprenditori turistici del Gargano: «dovete fare i conti con noi». E’ una delle ipotesi avanzate da inquirenti e investigatori sul duplice omicidio dei fratelli viestani Giovanni è Martino Piscopo, scomparsi la mattina del 18 novembre e i cui cadaveri carbonizzati all’interno di un’ auto sono stati rivenuti il 28 novembre. Della vicenda si è parlato per oltre due ore nel vertice svoltosi a Bari presso la locale Procura distrettuale antimafia di Bari, convocato dal procuratore Antonio Laudati, per fare il punto delle indagini. All’incontro hanno partecipato anche i vertici delle Procure di Foggia e Lucera, i carabinieri di Foggia e dei
. Ros, agenti dello Sco (servizio centrale operativo) della Polizia di Stato.
«L’analisi investigativa svolta» si legge nel comunicato diffuso dall’ufficio del procuratore Laudati «porta a ritenere che l’efferato fatto di sangue, le cui modalità hanno decisamente carattere mafioso, non sia assolutamente da ascrivere un episodio isolato di malavita locale, ma si inserisce in un quadro di recrudescenza delle attività criminali dei clan mafiosi della zona e che registra la scomparsa di quattro persone e nell’ultimo anno e circa quindici omicidi. Ricordiamo che a Vieste è attivo il clan Notarangelo affiliato al più pericoloso clan Libergolis di Monte Sant’angelo».
Nel comunicato diffuso dalla Direzione distrettuale antimafia si sottolinea anche come «fonte di reddito illecito, forse la prima, per le organizzazioni mafiose del Gargano – oltre al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti – è il turismo. Molte strutture di Mattinata, Manfredonia e Vieste o sono gestite direttamente o sono controllate attraverso il racket delle estorsioni. Dal 2009 a oggi in questi luoghi turistici si sonò verificati almeno 80 attentati contro ristoranti, bar ed alberghi. Il duplice omicidio dei due imprenditori di Vieste, i fratelli Piscopo, potrebbe perciò essere
letto anche come un messaggio che la mafia ha voluto lanciare all’intero settore imprenditoriale della zona. Ma non vengono escluse altre piste». Il vertice con magistrati e investigatori «è servito anche a mettere a punto una strategia investigativa unitaria che vedrà le Procure Foggia e Lucera lavorare insieme con l’Antimafia di Bari per dare una risposta certa e immediata al territorio. Una vera e propria svolta nelle modalità operative del contrasto alla criminalità organizzata del Gargano: è la prima volta che tutti i Vertici della magistratura competenti sul territorio e tutte le forze di polizia, sotto il coordinamento della Dda di Bari, hanno deciso di collaborare insieme per sconfiggere la Mafia del Gargano». In quest’ottica si inserisce anche il vertice che il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, ha convocato a Vico del Gargano per sabato prossimo, 4 dicembre, al quale parteciperanno magistrati e investigatori che hanno partecipato all’incontro presso la Dda barese. Riguardo alla prossima riunione di sabato il procuratore Laudati si è detto «soddisfatto per l’interessamento mostrato e la pronta risposta data dal ministero dell’Interno, che ancora una volta è presente lì dove si verificano i fatti delittuosi».