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Carpino – Scoperta svastica lappone, un simbolo unico in Italia

La conferma dei finlandesi: si tratta di un Mursunsydän, o Cuore di Tricheco

 

Una nuova e sensazionale scoperta, o meglio, identificazione sul Gargano: un simbolo conosciuto come Mursunsydän, parola per noi quasi impronunciabile proveniente dalla lontana e fredda Finlandia, incisa sulla Chiesa di San Cirillo a Carpino, piccola cittadina garganica situata a nord della Puglia.
 

Cos’ha di particolare questa identificazione?
Gli esperti dell’ Università di Helsinki ci hanno confermato che nulla del genere gli era mai stato segnalato dalla nostra nazione. Per i finlandesi, insomma, è il primo caso ufficialmente segnalato in Italia.
Ma andiamo per gradi. Per giungere a questo primo risultato abbiamo dovuto fare ricerca per oltre un anno e mezzo.
Di cosa si tratta?
Conosciuto anche come Tursaansydän, indica un simbolo che nell’attuale area Baltica è sempre stato di uso comune, adottato in special modo nella zona settentrionale della Finlandia, occupata da una popolazione denominata Sami (Lapponi).
Esso si compone di quattro sezioni identiche che si trovano attorno al centro, come per eluderlo. In parole povere è una svastica, più precisamente è una delle varianti di svastica più rare esistenti al mondo: Svastica lappone, tipica solo di questa terra lontana che appare come un’intersezione di quattro quadrati (o cmq di quattro quadrilateri con la stessa area).
Per comprendere il come siamo arrivati a questa conclusione è necessario ripercorrere tutte le tappe di questa nostra lunga ricerca.
Tempo fa, uno dei nostri componenti del Team ARGOD, Domenico Antonacci, e suo fratello, Antonio Antonacci (il primo a notare il simbolo), ci segnalò una serie di simboli incisi sullo stipite destro del portale della Chiesa di San Cirillo, che troneggia nella piazza principale di Carpino, luogo ormai molto conosciuto per lo svolgersi del Carpino Folk Festival, evento di portata nazionale.
La chiesa è decisamente una delle strutture ecclesiastiche più particolari esistenti in territorio garganico. L’ edificio attualmente visibile è in realtà la chiesa più recente, costruita intorno al 1770 d.C., che ha sostituito la chiesa più antica, sempre dedicata allo stesso santo, eretta, secondo i documenti, intorno al 1310 d.C. La particolarità consiste nel fatto che sul lato sinistro della chiesa (avendo la facciata anteriore giusto di fronte) è incastonato ancora il portale della chiesa più antica.
Ebbene, i simboli notati da Domenico sono incisi proprio sullo stipite destro del portale della chiesa più antica. Naturalmente identificò subito un Nodo di Salomone (a otto solchi), simbolo molto raro, trovato in poche altre città garganiche come Monte Sant’Angelo e Manfredonia (nella zona di Siponto). Nello stesso tempo, però, ci mostrò le immagini di un altro simbolo, inciso per ben due volte di fianco al Nodo di Salomone, che non aveva mai visto prima.
Io e Giovanni Barrella (Presidente Team Archeo – Speleologico ARGOD) non ci mettemmo molto a riconoscerlo, e quasi istantaneamente lo stupore pervase i nostri visi. Quel simbolo l’avevamo già visto in un articolo che trattava della scoperta di alcune incisioni in un sito archeologico trovato in quel che un tempo era il territorio dell’Antica Dacia (attuale Romania). Nel sito erano stati ritrovati simboli come la Triplice Cinta Sacra, Centro Sacro, e tra le altre proprio il simbolo segnalato a Carpino.
Iniziammo a fare delle prime ricerche e scoprimmo che si trattava di una particolarissima variante di svastica, conosciuta appunto come Svastica lappone. Naturalmente non avevamo materiale a riguardo e non eravamo neanche in grado di confermare tale identificazione.
Fortunatamente il destino riserva delle gradevolissime coincidenze.
L’unico modo per procedere le ricerche era quello di chiedere aiuto ad una mia cara amica, nonché collaboratrice del Team ARGOD: Cristina Pertosa.
Cristina ha studiato lingue e letterature straniere la cui prima lingua è proprio il finlandese (la seconda è il norvegese); è cultrice di folkloristica e filologia ugro-finnica, esperta e studiosa di Sciamanesimo, e ha prestato servizio presso l’ Istituto Italiano di Cultura ad Helsinki, sezione culturale dell’ Ambasciata Italiana in Finlandia.
Quando le sottoposi le immagini giunse alle nostre stesse conclusioni:  Tursaansydän, o Mursunsydän, cioè Cuore di Tricheco, nonché Svastica Lappone. Scoprimmo che il simbolo era conosciutissimo in Finlandia, specialmente nella parte settentrionale occupata dai Sami (Lapponi), e seppur difficilmente databile sembra fosse presente già nel Neolitico.
Fu utilizzato per la decorazione di edifici ed oggetti in legno per centinaia di anni; potrebbe avere avuto anche una valenza protettiva nei confronti del soprannaturale. Spesso era anche presente sui tamburi usati dagli sciamani.
Utilizzata fino al 18 ° secolo, pian piano scomparve per essere sostituita da una svastica semplice.
E’ chiaro che le nostre considerazioni erano giuste. Ma la domanda che martellava le nostre menti era sempre la stessa: cosa ci fa una Svastica lappone sul Gargano?
Ancora incredulo, decisi che occorrevano altre prove a supporto. Dovevamo essere certi che si trattasse effettivamente di una Svastica lappone e chiesi a Cristina Pertosa di fare da tramite tra noi e gli esperti accademici della Finlandia.
In collaborazione con Giovanni Barrella, Domenico Antonacci e la stessa Cristina Pertosa, scrissi e preparai dei documenti con le nostre ricerche e scoperte, da indirizzare ai più esperti in materia a livello mondiale.
Ebbene, dalla Finlandia lo stupore non fu diverso dal nostro. Non solo non si aspettavano di trovarlo in Italia, non potevano mai immaginare che addirittura l’avremmo trovato in sud Italia. Bisogna dire che dagli accademici c’è stato subito un invito alla cautela. Risulta una scoperta al di fuori di ogni apparente logica. In effetti, a detta loro, tale simbolo non è mai stato trovato al di fuori della Lapponia. Al momento,in Siberia dove lo Sciamanesimo è ancora praticato (in alcune zone della steppa orientale e verso i confini con la Mongolia) non risulta essere stato mai ritrovato. Nessun ritrovamento è stato mai attestato nemmeno nei territori occupati dagli attuali eschimesi.
A questo punto, occorre fare un riepilogo. Partiamo dai fatti:
–         Gli esperti finlandesi e la studiosa garganica Cristina Pertosa non hanno dubbi sul fatto che si tratti di una Svastica lappone.
–         Vicino alla Svastica lappone un’altra svastica, anch’essa molto rara, il Nodo di Salomone.
–         Tali incisioni sono ubicate sul portale dell’antica Chiesa di San Cirillo, di cui si ha traccia documentale a partire dal 1310 d.C. (anche se si hanno fondati motivi di credere che sia più antica).
–         Ad oggi, in Italia, la nostra segnalazione è l’unica ufficiale che sia mai arrivata agli esperti della Finlandia.
Ora alcune domande:
–         Cosa ci fa una Svastica lappone a Carpino, qui sul Gargano?
–         E’ stata incisa in antichità o e è più recente?
–         E’ stata incisa proprio per fare riferimento al Cuore di Tricheco oppure è stata incisa per imitazione?
–         Può aver a che fare con una qualche forma di Sciamanesimo qui sul nostro promontorio?
Purtroppo per ora, molte di queste domande rimarranno insolute. Ma possiamo fare delle considerazioni in base all’esperienza sul campo e sulla logica.
Innanzi tutto escludiamo a priori che possa trattarsi di qualcosa di recente o di uno scherzo da “buontempone”.
Non è un caso, infatti, che si trovi sul portale antico, cioè sul portale della chiesa antica, inoltre le incisioni sono profonde ed arrotondate dal tempo, aggiungerei di buona fattura, inoltre tramite testimonianze sappiamo che tutte le incisioni presenti sul portale (ce ne sono altre riferite al Cristianesimo) sono lì da decenni. Oltretutto, chi si occupa seriamente dello studio di incisioni sa perfettamente che i simboli sono stati classificati in base alla loro forma e complessità, e coincidono (con tutte le dovute precauzioni) a periodi storici ben precisi.
Non dimentichiamo un aspetto fondamentale: si tratta di un simbolo estremamente raro su scala mondiale, del tutto assente nei nostri libri e documenti storici, nessuna immagine o altro riferimento decorativo, soprattutto qui in Italia, per cui chiunque l’abbia inciso doveva conoscerlo, o per trasmissione di conoscenze da qualcuno che in Lapponia c’è stato, oppure per testimonianza diretta. Oppure, qualcuno originario della Lapponia ha direttamente inciso quel simbolo sul nostro territorio, per una ragione che per ora ignoriamo. Tutto questo, se assunto essere avvenuto in epoca medievale, ha davvero dell’incredibile.
Naturalmente non è possibile, attualmente, avere una tale conferma.
Un’ultima considerazione.
Sullo stesso portale sono incise ben due forme rare di svastica. Se pensiamo alle svastiche greche scoperte a Monte Sant’Angelo e ai nodi di Salomone, trovate sempre a Monte Sant’Angelo e a Siponto, è evidente che non possono essere tutte coincidenze. Più si va avanti e più il Gargano dimostra di essere un incredibile contenitore di simboli rarissimi.
Le ricerche continuano, e posso già anticipare un fatto importante: l’elenco di svastiche particolari sul Gargano, non è finito!

Testo: Dott. Andrea GRANA (Direttore Team Archeo – Speleologico ARGOD)
Fotografie: Domenico Sergio ANTONACCI (Team Archeo – Speleologico ARGOD)