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Vieste/ «Li arresteremo» Il colonnello è certo

«Quello che posso dire è che stiamo lavorando senza soste. Stiamo verificando una serie di circostanze, senza tralasciare alcun particolare. Un lavoro intenso, sistematico che alla fine porterà, si spera, i risultati sperati».  Lo ha rimarcato il comandante provinciale dei carabinieri di Foggia, il colonnello Vito Antonio Diomeda, parlando dell’omicidio dei fratelli Giovanni e Martino Piscopo. Per il col. Diomeda (tra i primi a raggiungere il luogo del delitto la mattina del 28 novembre quando furono rinvenuti i corpi carbonizzati dei due imprenditori turistici) “chi ha commesso questo duplice omicidio se ne pentirà amaramente, perchè quello che hanno fatto è troppo grave e non può non essere perseguito nel modo più severo e deciso: Lo Stato non può lasciare impunito un episodio tanto grave”. Quando all’inchiesta, «si stanno svolgendo indagini ad ampio spettro, senza tralasciare nulla. Credo che alla fine i risultati si vedranno».
Questa mattina nell’obitorio degli ospedali riuniti di Foggia il professor Vittorio Fineschi, direttore dell’istituto di medicina legale dell’università di Foggia, eseguirà l’autopsia su ciò che resta dei due corpi: nell’auto bruciata i carabinieri hanno trovato parte di un busto, di un cranio e delle gambe appartenenti ad una delle vittime, e soltanto qualche osso e resto umano del secondo corpo. Il procuratore capo di Lucera Domenico Seccia ed il pm Pasquale De Luca (competenti in questa fase perchè i corpi sono stati rinvenuti in agro di Peschici che ricade nella giurisdizione del Tribunale lucerino) hanno incaricato il medico legale anche di identificare le vittime attraverso l’esame del dna: ci vorranno un paio di mesi.