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Vieste/ Allarmanti i dati sulla criminalità

Dal rapporto della Dda di Bari.

 

Furti di armi, rapine, incendi di beni e di boschi, danneggiamenti, esplosioni, intimidazioni, estorsioni. Poi il salto di qualità di stampo mafioso: il duplice omicidio dei fratelli Piscopo avvenuto il 18 novembre scorso. L’organizzazione criminale operate a Vieste ha raggiunto nel 2010 numeri davvero impressionanti.
L’analisi di questi dati dettagliati – inseriti in un più ampio contesto che è quello della mafia del Gargano che conta solo negli ultimi sette anni ben quattro lupare bianche (compreso un 25enne di Vieste sparito nel 2003) e negli ultimi 30 anni una quarantina di morti – sarà oggi al centro dell’attenzione del Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato a Vico del Gargano (nella sede della Compagnia dei Carabinieri . competente sul territorio).
Vieste, nota località turistica, con una popolazione di poco meno di l4mila abitanti, è diventato uno dei centri più interessati dal fenomeno della criminalità organizzata. Il clan sempre più emergente della zona, i Notarangelo, ha un controllo totale del territorio. Un controllo che viene operato in nome e per conto del più pericoloso clan mafioso del Gargano quello dei Libergolis. Un’accoppiata (Notarangelo-Libergolis) che rende le minacce e le richieste estorsive decisamente più consistenti sul piano criminale. Nell’ultimo anno il clan sarebbe stato responsabile – direttamente o tramite delinquenti comunque legati ai Notarangelo – di numerosi fatti delinquenziali nel solo territorio di Vieste. Ecco quali: cinque furti di armi (8 fucili da caccia, 1 pistola, 5 carabine, oltre 200 cartucce);
dodici rapine (che complessivamente hanno fruttato circa mezzo milione di euro in contanti, assegni e gioielli); due incendi di auto
• (compresa quella del comandante dei vigili urbani); cinque atti intimidatori accertati (soprattutto nei confronti di strutture turistiche e imprenditori);
quattro incendi boschivi;
un incendio nella discarica cittadina.
Sono il racket delle estorsioni e il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti le due attività più proficue della malavita organizzata di Vieste che fruttano al clan milioni e milioni di euro. Particolarmente violenti gli esponenti del clan, come dimostrano le modalità con le quali sono stati uccisi i due fratelli imprenditori di Vieste, ma anche nelle rapine le vittime sono state malmenate con calci e pugni o colpite con il calcio della pistola.
Minacce verbali e bombe carta davanti agli esercizi commerciali sono le pratiche più usate per intimorire gli imprenditori, in modo particolare turistici, della zona. L’estate scorsa, il 22 agosto, proprio fra Vieste e Peschici è stata scoperta dai Carabinieri una delle più grandi piantagioni di marijuana: un’area demaniale di oltre 800metri quadrati con arbusti alti fino a quattro metri e del peso complessivo di una tonnellata.