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Rapporto Criminalità DdA: a Vieste comanda clan Notarangelo

Furti di armi, rapine, incendi di beni e di boschi, danneggiamenti, esplosioni, intimidazioni, estorsioni. E poi l’apice dell’efferatezza: il duplice omicidio dei fratelli Piscopo, Giovanni e Martino.  Questa è la mafia, quella che si annida tra gli anfratti, i valloni e le grave del Gargano. Un’ ombra nera che si allunga sulle distese di sabbia, sul mare cristallino, sulle scogliere rocciose, sui piccoli borghi di case bianche e lungo i vicoli stretti. Una mafia che conta solo negli ultimi sette anni ben quattro lupare bianche e negli ultimi 30 anni una quarantina di morti ammazzati. Un quadro agghiacciante – presentato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Vieste e i suoi 14mila abitanti, è diventata terra di dominio della malavita. Lì, sempre – secondo la Dda – comanda il clan dei Notarangelo, che ha un controllo totale del territorio. Un controllo che viene operato in nome e per conto del più pericoloso clan mafioso del Gargano quello dei Libergolis. La Dda ritiene che nell’ultimo anno il gruppo criminale sarebbe stato responsabile, direttamente o indirettamente, di cinque furti di armi; di dodici rapine (che complessivamente hanno fruttato circa mezzo milione di euro in contanti, assegni e gioielli); di due incendi di auto (compresa quella del comandante dei vigili urbani); di cinque atti intimidatori (soprattutto nei confronti di strutture turistiche e imprenditori); di quattro incendi boschivi e di un incendio nella discarica cittadina. Ma il vero business della malavita locale viestana sono il racket delle estorsioni e il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Minacce verbali e bombe carta davanti agli esercizi commerciali sono le pratiche più usate per intimorire gli imprenditori. Ora dal rapporto della Dda la mafia non sta risparmiando neppure il settore turistico. Quello che ha reso questa terra unica, quello che fa girare l’economia dell’intero paese. Vale anche la pena ricordare che ad agosto scorso proprio fra Vieste e Peschici è stata scoperta dai Carabinieri una delle più grandi piantagioni di marijuana: un’area demaniale di oltre 800metri quadrati con arbusti alti fino a quattro metri e del peso complessivo di una tonnellata. Insomma è un’emergenza che non può più essere sottovalutata. «Dall’inizio dell’anno in Capitanata, sono avvenuti 18 omicidi, cinque dei quali di chiara matrice mafiosa, ma
anche decine di attentati dinamitardi. Questo significa che la malavita di Capitanata e soprattutto quella del Gargano sonò le più pericolose di Puglia e tra le più preoccupanti in Italia». Il sottosegretario all’interno, Alfredo Mantovano, non ha adottato mezze misure al vertice tecnico contro la criminalità foggiana, che lo ha visto giungere, sabato, in una “militarizzata” Vico del Gargano con il procuratore antimafia barese Antonio Laudati.