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Arresti nella commissione esami caccia di Foggia

Per Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Vas, Wwf occorre un immediato cambio di rotta.

 

Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Lucera relativa a Peschici, l’arresto di Luciano Casalino, presidente della Commissione per l’abilitazione all’esercizio venatorio della provincia di Foggia (deputata a rilasciare le licenze di caccia), e di Pietrantonio Colasanto, segretario della stessa Commissione, rafforza le obiezioni che Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Pro Natura, VAS e WWF hanno sempre espresso in relazione alla designazione dei componenti degli Organismi per la gestione e il controllo della caccia.
  Casalino è, infatti, vice presidente nazionale di Ekoclub International associazione nata apertamente per volontà della Federazione Italiana della Caccia. Oltre a Casalino, nella Commissione per gli esami di caccia era presente un ulteriore componente di Ekoclub.
Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Pro Natura, VAS e WWF, sostenendo le proprie argomentazioni con una vasta campagna informativa sulla natura e gli obiettivi di Ekoclub, hanno sempre giudicato inaccettabile la nomina di rappresentanti appartenenti a tale Associazione. La presenza di componenti di Ekoclub negli organismi previsti dalla Legge per il controllo dell’attività venatoria determina, infatti, ulteriori squilibri a favore della categoria dei cacciatori, con gli ambientalisti ancora di più in minoranza e in condizioni di non poter incidere sulle scelte.
È proprio quello che è avvenuto nella Commissione per l’abilitazione all’esercizio venatorio della provincia di Foggia composta da un solo ambientalista, dal presidente Casalino dirigente di Ekoclub, da un ulteriore componente della stessa associazione già costola della Federcaccia, da sei membri designati dalle associazioni venatorie. Quindi una situazione di totale squilibrio, aggravato dalla circostanza che Pietroantonio Colasanto, segretario della Commissione venatoria, l’altro arrestato nell’inchiesta di Peschici, è anche cacciatore. Per di più, risultano ugualmente cacciatori l’esperto di pronto soccorso della Commissione, che è il vice sindaco di Cagnano, e l’esperto in principi di salvaguardia delle produzioni agricole.
Proprio in questi giorni si avvia l’iter per il rinnovo della Commissione per l’abilitazione all’esercizio venatorio. Aldilà degli autonomi accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria sui fatti contestati, questa è l’occasione, evidenziano Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Pro Natura, VAS e WWF, per la Provincia di Foggia e la Regione Puglia di marcare un deciso cambio di rotta sulla gestione della caccia. Seguendo l’esempio di altre province e regioni, considerato il conclamato legame tra Federcaccia ed Ekoclub, questi Enti dovrebbero escludere i componenti di tale associazione e più in generale chi, pur chiamato a rappresentare altre istanze od esigenze, concorre di fatto ad ingrossare le fila dei cacciatori, in occasione del rinnovo degli organismi per il controllo dell’attività venatoria, evitando così il palese conflitto d’interessi che deriva da tale presenza e l’ulteriore squilibrio, già precario, tra le istanze venatorie e quelle ambientali.
In definitiva, per Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Pro Natura, VAS e WWF, la Provincia di Foggia e la Regione Puglia dovrebbero adottare consoni criteri di rappresentatività ed esercitare quella necessaria  discrezionalità che consente di fare le scelte più rispettose degli obiettivi della Legge e dell’interesse pubblico.
In questa direzione, un ulteriore segnale positivo sarebbe, evidenziano le associazioni ambientaliste, anche una ricognizione dell’Ufficio provinciale Caccia di Foggia e di quei componenti che in tutti gli organismi di gestione della caccia dovrebbero rappresentare “solo” le istituzioni. La presenza di un minor numero di cacciatori fra il personale, utilizzando ad esempio lo spostamento in altri uffici provinciali, contribuirebbe a dare maggiori garanzie ai cittadini circa l’obiettivo previsto dalla legge sulla caccia di “disciplinare l’esercizio venatorio in modo da non contrastare con l’esigenza di conservazione del patrimonio faunistico.”  In questa ottica emblematico è il caso delle istruttorie predisposte dall’Ufficio Caccia per l’Istituzione di zone di addestramento cani con sparo (anche in periodo di caccia chiusa), per le quali sono arrivate all’Amministrazione Provinciale richieste di chiarimenti da parte del Ministero dell’Ambiente che riconosceva la fondatezza delle posizioni contrarie all’istituzione espresse dalle Associazioni Ambientaliste.

Foggia. 07.12.10
Italia Nostra Foggia
Legambiente Foggia
LIPU Foggia
Pro Natura Foggia
VAS Foggia
WWF Foggia