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Cagnano Varano/ Vendetta tra allevatori?

Padre e figlio avrebbero tentato la fuga prima di essere uccisi. Almeno due i sicari.

 

Il mistero è tutto nel solito agguato, esecuzione che sul Gargano non lascia traccia. Il duplice omicidio di padre e Figlio Pietro Zimotti, allevatore di 47 anni di Cagnano Varano e Sante di 26 anni, meglio conosciuti col soprannome di «Cancedd’» non ha rivoli di pensiero che scorrono verso la faida, nè collegamenti con sangue pregresso, quello dei fratelli Piscopo, per intenderci. La duplice esecuzione di Cagnano Varano potrebbe essere legata a chissà quali ipotetici rancori e dissidi nel mondo degli allevatori e dei pastori. Non vi sono certezze, ma la pista più battuta dagli investigatori sembra proprio quella di una vendetta maturata in quel mondo. E’ comunque un’indagine tutta in salita quella sul’omicidio di padre e figlio, ammazzati martedì mattina con  4 colpi di lupara in un boschetto demaniale dove raccoglievano legna, e i cui cadaveri sono stati scoperti nella tarda serata dai familiari preoccupati per non averli visti rincasare. Si scava nel passato dei due per rintracciare soltanto una vecchissima denuncia per pascolo abusivo da parte del padre. Indagine difficile perchè i cadaveri sono stati scoperti 12 ore dopo il duplice omicidio, precludendo così tutta una serie di controlli che scattano nell’immediatezza dei un omicidio, a cominciare dall’esame «stub» su eventuali indiziati per cercare tracce di polvere da sparo che va però fatto entro 6 ore dal delitto. Indagine difficile perchè ai carabinieri ed al pm Elisa Sabusco parenti e amici delle vittime hanno detto che i Zimotti erano tranquilli, non avevano. nemici, non avevano subito furti di mucche, non avevano dissapori con nessuno. li duplice omicidio di Cagnano Varano fa salire a 21 i morti ammazzati dall’inizio dell’anno in Capitanata; a 17 gli omicidi e le lupare bianche sul Gargano dal 2 agosto 2008 ad oggi. Come al solito manca il movente di quest’altra misteriosa storia di sangue. Pietro Zimotti, sposato e con tre figli, e il figlio maggiore Sante martedì alle 7.10 a bordo di una «Fiat Panda» verde hanno raggiunto come ogni mattina la loro masseria sulla strada per Carpino, per accudire una cinquantina di vacche. Hanno lasciato l’auto nel podere, preso il trattore per recarsi in un terreno demaniale in località «Le Falcare» vicino ad un agriturismo, a un chilometro in linea d’aria dai loro terreni, per tagliare la legna con una motosega: avevano la concessione. I due allevatori erano al lavoro da oltre un’ora (in base alla legna raccolta) quando i killer sono entrati in azione. I carabinieri pensano ad almeno due sicari armati di lupara: padre e figlio sono scappati per 20/30 metri. Il primo ad essere ucciso con una fucilata alla schiena è stato il padre; sul figlio gli assassini hanno infierito esplodendo tre fucilate: coscia, torace e poi al volto quasi spappolato. Il duplice omicidio è avvenuto nelle prime ore della mattinata, perchè pare ch il telefonino di Pietro Zimotti abbia cominciato a squillare a vuoto sin dalle 10/10.30, mentre quello del figlio aveva la segreteria inserita.