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L’Antimafia: “Emergenza Gargano”

Tremila gli affiliati in Puglia, 54 gli omicidi.

 

Emergenza Gargano. È questo l’SOS lanciato dalla Puglia alla commissione bicamerale antimafia. I sedici senatori e deputati, componenti della commissione presieduta da Giuseppe Pisanu, hanno ascoltato ieri a Bari i vertici investigativi e le autorità giudiziarie della regione. Una riunione fiume durata quasi dodici ore per fare il punto sulla mafia pugliese. «Una criminalità ben organizzata, minacciosa e in alcune zone feroce – ha commentato Pisanu — che presenta però situazioni diverse su tutto il territorio. Sul Gargano c’è una carenza di organico di forze dell’ordine e autorità giudiziarie da colmare in fretta, perché esiste allo stesso tempo una popolazione con un livello di civiltà e una cultura della legalità elevati che non merita questa criminalità. La lotta alla mafia va combattuta e portata a conclusione». Tremila in tutto gli affiliati ai clan dalla Capitanata al Salento.
Cinquantaquattro gli omicidi nel distretto di Bari nel 2OlO: più i 1,8 per cento rispetto agli anni precedenti e alle altre regioni. Numeri da record che fanno della Puglia una vera e propria emergenza nazionale. A disegnare il quadro criminale alla commissione antimafia sono stati il procuratore della Repubblica di Bari Antonio Laudati e il procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’appello di Bari, Antonio Pizzi. Audizioni anche per il prefetto Carlo Schilardi, il questore Giorgio Manari, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza del capoluogo, Aldo Iacobelli e Vito Straziota. Oggi invece sarà la volta dei procuratori leccesi Cataldo Motta e Giuseppe Vignola. Poi la bicamerale stilerà il “piano Puglia”: reparti speciali da inviare in Capitanata e rinforzi investigativi. «Il Gargano è un’emergenza nazionale—tuona il deputato Pd Michele Bordo—l’organico è del tutto insufficiente e ci sono zone completamente scoperte che non hanno commissariati di pubblica sicurezza. Fronteggiare in queste condizioni una mafia che non ha un’unica cupola ma più clan che si contendono il controllo degli affari illeciti diventa difficile».La risposta del governo non tarderà ad arrivare, rassicura il parlamentare Pdl Francesco Paolo Sisto: «Occorre uno sforzo corale, va tenuta sempre alta la guardia». La vera soluzione si chiama però educazione alla legalità. Quella legalità organizzata invocata più volte dal procuratore Laudati che va contrapposta con fermezza alla criminalità organizzata. «Nonostante l’attività di contrasto — incalzaiil senatore Pd Alberto Maritati – bisogna agire, servono risposte della società civile e della politica”.