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La Fondazione inaugura un Fondo e una mostra dedicati ad Alfredo Bortoluzzi

Importanti iniziative per valorizzare l’opera del grande pittore italo-tedesco. Personae: autoritratti, ritratti e maschere. Opere su carta 1924 – 1995.
Sarà inaugurata sabato 18 dicembre 2010 alle ore 18 presso la Galleria della Fondazione Banca del Monte di Foggia, in via Arpi 152, la mostra Personae: autoritratti, ritratti e maschere. Opere su carta 1924-1995 dedicata all’artista italo-tedesco Alfredo Bortoluzzi che fu allievo di Klee, Kandinskij e Schlemmer al Bauhaus di Dessau e che a partire dal 1958 scelse di vivere a Peschici, sul Gargano.
La mostra, curata da Gaetano Cristino e Guido Pensato, è la prima di una serie di iniziative, di respiro pluriennale, volte a far conoscere l’importante e consistente Fondo di opere su carta di Alfredo Bortoluzzi di recente acquisito dalla Fondazione Banca del Monte.
Nell’occasione, la prof.ssa Gisela Barche, storico dell’arte studiosa del Bauhaus che ha curato, in Italia e all’estero, numerose mostre e pubblicazioni sull’Artista, contribuendo a farne riemergere lo spessore dell’opera e la profondità della vicenda umana, terrà una relazione su “Alfredo Bortoluzzi: l’esperienza del Bauhaus”.

“La Fondazione” –ha scritto il Presidente avv. Francesco Andretta nell’introduzione al primo Quaderno del Fondo Alfredo Bortoluzzi- “inizia qui la presentazione di una poderosa collezione della quale non è semplice affidataria ma, per la prima volta, direttamente proprietaria, avendola acquistata a seguito di una scelta sotto molti aspetti lungimirante ed ambiziosa” che ha l’obiettivo di scongiurare la (ulteriore) dispersione dei lavori e della ricerca del Maestro, “diffondendone la conoscenza, studiandone l’ espressione artistica in tutti i profili della sua affascinante  (e longeva) storia personale e della sua duttilità artistica”.
“Per tali ragioni” –scrive ancora il Presidente Andretta- “i Quaderni che accompagneranno le successive mostre a tema di opere del ‘Fondo Bortoluzzi’ non ne saranno mero e pedissequo catalogo, ma strumento periodico di interconnessione e comunicazione, di immagini ed informazioni, destinato non soltanto e non tanto ad un pubblico locale, ma ad una platea più ampia. Quaderni che, predisposti come sono ad una opportuna fascicolazione finale, potranno costituire un imprescindibile punto di riferimento per collezionisti e studiosi, anche di altri Paesi”.

Questa prima mostra, realizzata attraverso un centinaio di opere presenti nel “Fondo Alfredo Bortoluzzi”, intende ricomporre per quanto possibile, con i numerosi frammenti prodotti dallo sguardo dell’artista su stesso e sull’universo di “personae” – volti e maschere – che hanno popolato la sua esistenza, la complessità e la ricchezza della sua vicenda umana ed artistica, in cui la lezione e la strumentazione culturale del Bauhaus diventano sostanza di  un modus operandi visibile ed unificante.
Le opere in mostra, autoritratti, ritratti e maschere, coprono un periodo che va dal 1924, ancor prima cioè dell’approdo di Bortoluzzi al Bauhaus, al 1995, anno in cui l’Artista muore a Peschici. Esse documentano la varietà delle tecniche, dal disegno all’incisione all’acquarello alla tempera al collage al monotipo, che l’Artista utilizzò per vincere la sua “lotta con la materia”, ma costituiscono soprattutto una sorta di diario esistenziale aperto che si sviluppa per tutto l’arco del “secolo breve”.

Il Quaderno n. 1 del Fondo contiene il catalogo della mostra, la storia dell’acquisizione del Fondo, un’intervista a Domenico Mazzone, allievo ed amico del Maestro, e uno scritto dello stesso Alfredo Bortoluzzi che riassume gli anni della sua formazione fino all’approdo a Peschici nel 1958.

La mostra rimarrà aperta fino al 9 gennaio 2011
Orari di galleria: ore 9-13; 17-20.
Chiusura nei giorni 24, 25, 26, 31 dicembre 2010 e 1, 2, 6 gennaio 2011.
Apertura straordinaria: domenica 19 dicembre 2010 e 9 gennaio 2011 dalle ore 9 alle ore 13.
Per informazioni: telef. 0881/ 712182.

Alfredo Bortoluzzi (Karlsruhe, Germania,1905 – Peschici, Foggia, 1995), pittore, ballerino e coreografo, nasce in Germania da genitori italiani. Frequenta dapprima l’Accademia di Karlsruhe e quindi, dal 1927 al 1930, il Bauhaus, a Dessau, dove ha come maestri  Wassilii Kandinskij, Joseph Albers, Oskar Schlemmer e soprattutto Paul Klee, di cui diviene molto amico e che influenza particolarmente la sua concezione della pittura come “gioco con le cose ultime”. Tiene la sua prima mostra a Berlino, nel 1930. Nel 1933 partecipa alla Mostra degli artisti del Bauhaus a Dusseldorf, ma la collettiva viene vietata e sequestrata dai nazisti. Esule a Parigi, si dedica prevalentemente al balletto classico, occupandosi anche delle coreografie e delle scenografie. Apprezzato per questa sua attività dapprima in Francia e poi nei maggiori teatri europei, nel dopoguerra Bortoluzzi ritorna comunque alla pittura. E’ protagonista tra l’altro della rassegna 50 Jahre Bauhaus itinerante per il mondo. Nel 1946 espone ad Heidelberg alla Mostra degli artisti proibiti dai nazisti (con Klee, Kandinskij ed altri). Nel 1958, a seguito di un incidente, lascia la vita teatrale e, benché come pittore abbia già un mercato internazionale al più alto livello, con la consacrazione dei maggiori critici europei, sceglie di vivere sulla Montagna del Sole, il Gargano, a Peschici, trovando nello scenario garganico non solo una fonte inesauribile di ispirazione ma soprattutto “un approdo determinante ai fini della elaborazione del suo linguaggio maturo” (Carlo Munari).