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Cagnano Varano/ Un museo per i capodogli spiaggiati

La proposta: “Utilizziamo l’ex idroscalo di S. Nicola Imbuti” per preservarne gli scheletri. Convegno e concorso fotografico ad un anno dall’evento sulle coste del gargano.

 

Celebrato il primo anniversario dell’evento che, a dicembre dello scorso anno, è stato per il Gargano uno dei momenti che in tanti hanno definito storico: lo spiaggiamento dei sette capodogli sul litorale tra Cagnano Varano ed Ischitella, un fatto più unico che raro per quanto riguarda l’Adriatico; dal 1584 questo è stato il sesto spiaggiamento di massa di capodogli. Rimane ancora irrisolto il mistero della loro morte. Soltanto ipotesi. Nicola Zizzo dell’Università di Bari ha spiegato che i cetacei avrebbero ingerito policlorobifenili che sono sostanze tossiche bandite in Italia dal 1983 (il vecchio, maledetto Ddt che in Italia è vietato dal 1978 ma che ancora si usa nel Nord Africa ndr), e anche il mercurio che insieme al Pcb hanno un effetto sinergico e alterano le funzioni del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario.
Rimane incerto il ruolo delle prospezioni geologiche, ma viene escluso che le onde sonore abbiano potuto avere un “effetto diretto”, non avendo investito gli animali, giacché i capodogli non presentavano emboli di gas o emboli lipidici. Non è stato neppure escluso che ci possa essere stato un effetto indiretto delle ricerche petrolifere .L’avvenimento è stato ricordato a Cagnano Varano su iniziativa della locale associazione “Vivalalagunaedintorni” perchè – è stato spiegato – si vuole concretizzare l’idea di “preservare gli scheletri” degli animali in un museo del territorio. Proposta ampiamente condivisa e che per la sua concretizzazione ci sarà una sinergia tra istituzioni e mondo della cultura, “Patrimonio scientifico, didattico e museale che – ha detto il commissario dell’ente parco nazionale del Gargano, Stefano Pecorella – potrebbero rappresentare le carcasse dei sette cetacei”. Lo stesso commissario ha suggerito la costituzione di un tavolo tecnico come quello istituitosi durante l’emergenza e l’istituzione di un centro visite che diventi un polo di attrazione per tutte le scolaresche italiane, quindi, anche un’importante risorsa territoriale per il turismo destagionalizzato che attrarrebbe. I tempi però sono strettissimi. Entro un anno, infatti, gli scheletri dovranno essere rimossi, pena il loro deterioramento. La sua collocazione potrebbe essere – come suggerito da Dina Crisetti – il sito di San Nicola Imbuti, l’ex idroscalo “Ivano Monti” da dove negli anni della Grande guerra si levavano in volo gli idrovolanti per contrastare l’aviazione nemica, non solo, ma anche per incursioni oltre le linee del fronte. La sua ubicazione, sulle sponde del lago di Varano. In attesa del museo, per ora è possibile ripercorrere quelle giornate grazie alla collocazione di due edicole, rispettivamente presso il centro visita di Cagnano Varano e la Bufalare, in territorio di Ischitella. Premiati anche i vincitori dei concorso fotografico sullo
spiaggiamento dei cetacei.

Francesco Mastropaolo