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Indebitamento famiglie in Puglia cresce più che altrove: +37,6

L’indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane – generato dall’accensione di mutui per l’acquisto della casa, dai prestiti per l’acquisto di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc. – ha raggiunto, al 30 settembre di quest’anno, i 19.491 €. Rispetto alla fine di settembre del 2008 (data di inizio della crisi finanziaria che ha colpito anche il nostro Paese), l’indebitamento medio nazionale è cresciuto del + 28,7%. A livello provinciale le «esposizioni» maggiori sono a carico delle famiglie della Provincia di Roma (28.790 €), seguite da quelle di Milano (28.243 €) e da quelle di Lodi (27.516 €). Al quarto posto troviamo Prato (26.294 €), di seguito Como (25.217 €), Varese (25.069 €) e, successivamente, tutte le altre.

Come interpretare questi dati ? «Innanzitutto – esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre che ha curato l’indagine – le province più indebitate sono anche quelle che registrano i livelli di reddito più elevati. È chiaro che tra queste famiglie vi sono molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, la forte esposizione bancaria di queste realtà, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti in questi ultimi anni nel settore immobiliare, ci deve preoccupare relativamente. Più allarmante, invece, è il risultato che emerge dalla lettura dei dati riferiti all’incidenza percentuale delle sofferenze sull’erogato. In questo caso notiamo che nelle prime posizioni troviamo tutte realtà territoriali del Mezzogiorno, a dimostrazione che la crisi ha colpito soprattutto le famiglie delle aree economicamente più arretrate del Paese».

Ritornando all’analisi della CGIA, a vivere con minore ansia la preoccupazione di un debito da onorare agli istituti di credito sono le famiglie delle province delle 2 grandi isole: infatti, al quartultimo posto troviamo Medio Campidano, con un indebitamento medio pari a 8.845 €, al terzultimo Enna, con 8.833 €, al penultimo Carbonia-Iglesias, con 8.687 e, nell’ultimo gradino della classifica, troviamo la provincia di Ogliastra, con 7.035 €.

Il record della crescita del debito delle famiglie avvenuta tra il 30 settembre 2008 (periodo di inizio della crisi finanziaria) e il 30 settembre 2010, appartiene alla provincia di Grosseto, che in questi 2 anni è stata del +48,8%. Seguono Livorno, con un aumento del +47,5%, Asti, con +42,3 %, Foggia, con +41,7% ed Arezzo, con +41%.

Infine, dalla CGIA segnalano che, al 30 settembre 2010, la maggiore incidenza percentuale delle sofferenze spetta alla provincia di Crotone, con il 5,9%. Vale a dire che in questo territorio, a fronte di 100 euro erogati alle famiglie crotonesi, quasi 6 euro non sono stati restituiti agli istituti di credito. Al secondo posto di questa particolare graduatoria troviamo Caltanisetta (incidenza % delle sofferenze pari al 5,7) ed al terzo Enna e Benevento (entrambe con una % di insolvenza del 5,5). Il dato medio nazionale è pari al 3,5%.

I DEBITI IN CIFRE
Questi i dati relativi all’indebitamento in euro e in percentuale delle famiglie dal 2008 al 2010, su base regionale:
INDEBITAMENTO DELLE FAMIGLIE ————————————–
Debito per famiglia al 30-09-2010 ————————————–
LOMBARDIA 25.484
LAZIO 24.971
TRENTINO-ALTO ADIGE 23.724
VENETO 21.690
EMILIA-ROMAGNA 21.475
TOSCANA 21.400
MARCHE 20.429
FRIULI-VENEZIA GIULIA 18.900
PIEMONTE 18.206
UMBRIA 17.601
LIGURIA 16.514
ABRUZZI 15.488
PUGLIA 15.102
SARDEGNA 14.565
SICILIA 13.821
CAMPANIA 13.791
VALLE D’AOSTA 12.793
MOLISE 10.726
CALABRIA 10.719
BASILICATA 9.620

ITALIA 19.491 ————————————–

Incidenza % sofferenze al 30-09-2010 —————————-
CAMPANIA 5,2
CALABRIA 5,1
SICILIA 4,6
BASILICATA 4,5
MOLISE 4,2
MARCHE 4,1
PUGLIA 3,8
UMBRIA 3,4
LOMBARDIA 3,4
LAZIO 3,2
EMILIA-ROMAGNA 3,2
SARDEGNA 3,1
PIEMONTE 3,1
VENETO 3,1
TOSCANA 2,9
LIGURIA 2,7
FRIULI-VENEZIA GIULIA 2,3
VALLE D’AOSTA 2,1
TRENTINO-ALTO ADIGE 2,0

ITALIA 3,5 ————————————–

Var.% del debito delle famiglie dal 30-09-2008 al 30-09-2010 —
PUGLIA +37,6
TOSCANA +34,4
ABRUZZI +32,9
LOMBARDIA +32,0
CAMPANIA +31,4
MARCHE +30,8
LAZIO +30,6
LIGURIA +29,5
CALABRIA +29,4
BASILICATA +29,0
VENETO +26,0
SARDEGNA +25,4
PIEMONTE +25,1
FRIULI-VENEZIA GIULIA +24,1
UMBRIA +23,3
MOLISE +23,1
SICILIA +22,0
EMILIA-ROMAGNA +21,9
VALLE D’AOSTA +17,9
TRENTINO-ALTO ADIGE +17,1

ITALIA +28,7 —

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Banca d’Italia.

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