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Allarme per l’influenza A picco dei contagi a fine mese

Isolato anche in Puglia il virus arrivato in ritardo rispetto alle previsioni. Gli esperti: "Non sarà una pandemia, meno decessi rispetto agli anni passati". Pronto il piano per fronteggiare l’emergenza: allertati medici di famiglia e ospedali. Ma c’è un rammarico: in pochi hanno fatto il vaccino.

 

Ci risiamo: l´influenza suina è tornata in Puglia. Due giorni prima di Natale nei laboratori di biologia ed epidemiologia del Policlinico di Bari è stato isolato per la prima volta il temuto virus dell´H1N1. In un tampone inviato da uno dei tanti medici sentinella sparsi per la Puglia la dottoressa Maria Chironna ha scovato il ceppo dell´influenza A che nel 2009 ha provocato in Puglia la morte di 13 persone. Dal 23 dicembre a ieri i casi confermati sono aumentati. È il segno che la "suina", che nel Nord Europa ha già cominciato a mietere decine vittime, sta arrivando anche in Puglia.

«Fortunatamente – spiega la dottoressa Chironna, responsabile del laboratorio del Policlinico – il virus è arrivato più tardi del previsto ma non è detto che questo ritardo possa coincidere con una diffusione dell´influenza minore rispetto allo scorso anno». Secondo le previsione del dipartimento di prevenzione dell´azienda sanitaria barese, il virus arriverà in maniera massiccia già nelle prossime settimane per raggiungere il picco della diffusione tra gennaio e febbraio.

Le prime avvisaglie ci sono già da Natale. In migliaia hanno trascorso le feste a letto a causa dei virus parainfluenzali che, a seconda del ceppo, colpiscono lo stomaco o le alte vie respiratorie. Così per i medici di base e i pediatri è già cominciato il super lavoro. I medici sentinella da novembre hanno il compito di far eseguire il tampone faringeo ai casi sospetti di virus A. Da uno di questi è stato isolato il virus H1N1.

Più timida del previsto, invece, l´affluenza dei pazienti nelle settimane che hanno preceduto il Natale. Nonostante la Regione quest´anno si sia mossa con largo anticipo per acquistare e distribuire centinaia di migliaia di dosi vaccinali, l´accoglienza del vaccino tra i pazienti pugliesi quest´anno è stata particolarmente tiepida.

Nella provincia di Barletta, Andria e Trani, per esempio, l´azienda sanitaria locale ha acquistato e distribuito 100mila dosi di vaccino ma solo il 75 per cento dei pazienti a rischio (anziani, bambini, donne in gravidanza, cardiopatici e malati cronici) si è sottoposto alla puntura antinfluenzale. Una media che è anche inferiore nelle altre Asl pugliesi.

Lo scorso anno la Regione istituì un tavolo permanente di crisi per affrontare la pandemia che colse di sorpresa tutto il mondo. Le misure straordinarie che prevedono corsie preferenziali nei pronto soccorso della Puglia e reparti isolati per i pazienti più gravi saranno confermate solo se la pandemia dovesse raggiungere livelli di guardia. Il piano di emergenza è lo stesso sperimentato nel 2009.

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