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Vico/ Il giudice del lavoro reintegra il comandante dei Vigili Urbani

Il giudice del lavoro del tribunale di Lucera, Chiara De Franco, ha ordinato l’immediata reintegra di Francesco Delli Muti nelle proprie funzioni di comandante della polizia municipale di Vico del Gargano. Delli Muti venne sospeso dal servizio lo scorso settembre, su provvedimento del segretario generale del comune a seguito della pendenza di un procedimento penale a suo carico per “presunte, minacce rivolte nei confronti di un cittadino”.

Da qui il ricorso di Delli Muti (avvocati Domenico Fasanella e Antonio Deramo) al giudice del lavoro nei confronti del Comune. Il magistrato ha accolto le istanze dei legali avendo rilevato, in particolare, la “grave carenza di motivazione del provvedimento di sospensione, nonché l’assenza di qualsiasi elemento di prova a carico del Delli Muti, tale da giustificare l’adozione di un provvedimento così punitivo”. Lo stesso. collegio della difesa aveva anche evidenziato come un simile provvedimento di sospensione “non era mai stato adottato dal segretario generale nei confronti di altri dirigenti comunali, malgrado fossero anch’essi imputati in altri procedimenti penali”. Delli Muti si è detto ampiamente ripagato, precisando che non riuscirà “mai a comprendere le ragioni di un tale abnorme provvedimento di sospensione adottato nei miei confronti. Per cinque anni ho sempre svolto con la massima abnegazione ed il massimo impegno il mio quotidiano servizio istituzionale nell’interesse della cittadinaa e della stessa amministrazione comunale, ricevendo anche numerose attestazioni di stima
da parte di importanti Autorità, per cui non credevo davvero di meritare un simile trattamento . Addirittura la scorsa estate il Nucleo di valutazione istituito dal comune mi aveva attribuito il
massimo dei voti in relazione al rendimento ed ai risultati ottenuti, tributandomi persino la lode. Mi addolora che abbia speso molti soldi per pagare avvocati e professori universitari al fine di impedire la mia reintegra nel posto di lavoro. L’avvocato Fasanella ricorda che questa sentenza costituisce “una delle prime pronunce dopo l’entrata in vigore del decreto “Brunetta” ed affronta, in particolare, la delicata questione dei rapporti tra procedimento disciplinare e procedimento penale che concerne i pubblici dipendenti. .

Francesco Mastropaolo