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SPALATRO: «NON SI PUO’ ESSERE SOCI IN DUE ASSOCIAZIONE DEI TRABUCCHI!»

Riceviamo e pubblichiamo
E’ nata quindi una nuova Associazione a tutela dei nostri trabucchi, parallela, suppongo, a quella storica già esistente dal 2001, fortemente voluta e sostenuta allora dal Parco Nazionale del Gargano, dal Comune di Vieste, dall’Amministrazione provinciale di allora, dal WWF Italia, da Lega Ambiente, da Italia Nostra, enti ambientalisti questi ultimi che sospesero la loro rappresentanza in mezzo a noi perché alcuni nostri soci si resero responsabili di un manufatto abusivo. Altri tempi allora, ed altri modi di intendere l’ambientalismo, al di là della facile retorica.

Nelle vesti di presidente della vecchia e storica Associazione ho letto attentamente la pagina che Il Faro ha dedicato al nuovo evento e potrei fare un chilometrico commento su quanto ho letto. Ma me ne astengo, non ci riesco. Mi frena sul nascere una forte remora psicologica. Pasquale Del Giudice, il presidente della nuova formazione, è stato un mio alunno, sono stato io a insegnargli a leggere, a scrivere, a far di conto, per tutto il corso delle elementari. E allora gli auguro di qua, sinceramente, ogni fortuna e ogni bene nell’impresa in cui si è messo.
Ma su un punto, un punto solo, della sua intervista non posso non intervenire. E userò, caro Pasqualino, la «seconda» persona del singolare, con te me lo posso permettere.
Il giornalista ti chiede se i soci della vecchia associazione passati alla nuova debbano dimettersi. Tu rispondi che non vi è «alcun vincolo ostativo». In pratica, per chi non lo avesse ben capito, si può stare tranquillamente e contemporaneamente in tutte e due le associazioni, la vecchia e la nuova. E no, per me è assolutamente inaccettabile, e lo sarebbe per chiunque, sotto qualsiasi latitudine. A dirimere questa vertenza basterebbe un illustre Personaggio che 2.000 anni fa dichiarò: «Non è lecito servire nello stesso tempo due padroni…". Ma lasciamo stare il povero Cristo che ha ben altri problemi e confrontiamoci su cose più terrene.
In buona sostanza tu proponi, anzi legittimi, il così detto doppio-gioco, che può andare bene nei film gialli o di spionaggio, ma che in tutti gli altri campi della vita civile è diseducativo, immorale, a volte illegale. Tu proponi anche una sorta di condominio tra di noi, con due categorie diverse di inquilini, i mono-associati, presenti in una sola associazione, e i bi-associati, presenti in entrambe, questi ultimi inquilini speciali, i privilegiati ovviamente. Sai che spasso, avremmo una conflittualità permanente, offriremmo uno spettacolo da operetta.
Un’altra cosa non capisco. Scorrendo la lista degli aderenti alla tua associazione, vedo che è ricca di nomi ma povera di trabucchi. Infatti, fatta la conta dei proprietari passati con te i trabucchi sono solo tre: Porticello, la Chianca, Molinella. Pochini, a dir il vero, a fronte dei dieci trabucchi rimasti dalla mia parte. Allora tu che fai? Di fronte a tanta scarsità di materia prima, lasci che quei soli tre trabucchi che dovresti avere tutti per te, rimangano lo stesso da noi. Allora la tua è una scatola vuota, un’associazione di trabucchi senza trabucchi, una cosa senza senso.
Entra nello stesso discorso il caso di Maurizio Ursi, tuo vice-presidente. Sai bene che il sig.Ursi è nei trabucchi in rappresentanza del Parco, dallo stesso delegato. Quindi non rappresenta se stesso, ma questo Ente, nominato due anni fa nella nostra associazione. Ora vedo che ha fatto il salto della quaglia in mezzo a voi. Per carità, non me ne duole affatto, te lo lascio volentieri. Ma è lecito chiedersi: per questo trasloco ha avuto il permesso del Parco? Perché se fosse come io sospetto, il doppio gioco che tu consenti al sig.Ursi, senza legittimazione da parte del Parco, sarebbe cosa veramente grave.
Ho quindi mille ed una ragione perché ti faccia a mezzo di questo giornale, l’unico che ha dato notizia della nuova nascita, la richiesta che segue. Ti chiedo, formalmente e ufficialmente, le dimissioni di tutti gli associati che dall’associazione «I Trabucchi del Gargano» sono fuoriusciti per aderire all’associazione «Il Trabucco garganico».
Tanto mi devi per quella correttezza, quella trasparenza, quella civiltà, che sempre devono accompagnare ogni atto amministrativo in esito alla gestione della cosa pubblica.

Vincenzo Spalatro, presidente Associazione «I Trabucchi
del Gargano»