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A Manfredonia la pesca del bianchetto svenduta per ‘un piatto di lenticchie’

L’intervento dell’assessore regionale alle Politiche Alimentari Dario Stefàno e del sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi.

 

‘Altro che "tornare ad essere il punto di riferimento per tutta l’Italia"!
La nostra marineria rischia, invece, di veder vanificati il lavoro e l’impegno dell’assessore regionale alle Politiche Alimentari Dario Stefàno, dei consiglieri regionali Franco Ognissanti e Giandiego Gatta, del Comune di Manfredonia e dei rappresentanti di categoria, da oltre sei mesi intenti a trovare vie d’uscita tra le ‘maglie’ del Regolamento CE n. 1967/2006, che ha fissato il divieto della rete a strascico per la pesca di bianchetto e rossetto.
Alcuni temerari appartenenti alla categoria, forti dell’amicizia con Istituzioni a livello nazionale, hanno ingenuamente pensato che bastasse l’ennesimo viaggio a Roma, nei ‘Palazzi che contano’, per ottenere l’agognato permesso…
Ma non è stato così, anche perchè i ‘nostri eroi’ non hanno saputo neppure indicare soluzioni tecniche affinchè a Manfredonia continuasse per quest’anno la pesca del bianchetto, praticata con mezzi meno impattanti già utilizzati, per esempio, dalle marinerie liguri e toscane.
La delusione, adesso, è forte, soprattutto perchè si è voluto contrabbandare una disfatta per un risultato definito "manna discesa dal cielo".
Non è questa la nostra opinione. Siamo convinti, oggi più di ieri, che i pescatori di Manfredonia non abbiano bisogno di alcuna elemosina di Stato.
I nostri amici e concittadini che rivestono cariche di livello nazionale si facciano rispettare presso la Commissione Europea piuttosto, e facciano approvare i Piani di Gestione ai sensi degli articoli 9 e 13 dello stesso Regolamento, presentati da parecchi mesi or sono a seguito di intese tra Regione Puglia, Comune di Manfredonia e rappresentanti legittimi della nostra marineria.
E’ questa l’unica strada legale da percorrere per riavere la pesca del bianchetto, invidiataci e osteggiata da numerose marinerie d’Italia, e che ora ci viene negata.
Creare confusione tra i pescatori, già provati dagli enormi disagi dovuti al fermo forzato, non giova a nessuno.
Il mondo è cambiato e il futuro è nelle mani di chi ha la capacità di rinnovarsi: le vecchie logiche non portano a nulla se non ad un inesorabile declino dell’attività economica più importante di Manfredonia. Noi non vogliamo che ciò accada.
Non abbiamo bisogno nè di padrini nè di baciamano che si affrettano a sottoscrivere ringraziamenti inopportuni e quanto mai fuori luogo.
La Regione Puglia e il Comune di Manfredonia resteranno al fianco dei pescatori, continuando a fare squadra con i rappresentanti di categoria e senza rassegnarsi all’impossibilità di praticare la pesca del bianchetto, che quel triste comunicato di fatto ha legittimato.
Per quanto riguarda le problematiche sollevate a carico della Regione e del Comune, si sta lavorando sia sul Fondo Europeo della Pesca che su altri provvedimenti di natura sociale che veramente consentiranno di sostenere il comparto pesca e di rilanciare il Mercato Ittico, di cui alcuni ‘sottoscrittori’ di quel comunicato sono gestori e responsabili da tanti anni.
L’obbiettivo più importante in questo momento è di tornare a pescare e restituire dignità ai pescatori’.