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Anche Vieste fra le 180 città italiane alla presentazione de “Il senso religioso” di don Giussani

Mercoledì, 26 gennaio in video collegamento da Milano, fra le 180 città italiane e fra le migliaia di persone che vi assistevano, c’eravamo anche noi. .Eravamo in ottanta. Raccolti nella sala dedicata al nostro futuro santo Antonio Spalatro.  Dopo la VII di Beethoven e dopo essere stati  preparati . Introdotti dalle sottili voci dei cantanti,non professionisti, ma bravi,don Julian ha presentato il testo di don Luigi Giussani “Il senso religioso”. Lui, uno spagnolo divenuto italiano per amore del carisma che ha incontrato. Sono occorsi più di dieci anni a don Giussani per fargli lasciare l’amata Spagna e venire qui in Italia a condurre la responsabilità del movimento che lui, don Giussani fondò nel 1954. Gli bastarono quei tre gradini del liceo Berchet di Milano, per rendersi conto che Dio era stato fatto fuori dalla vita di tutti i giorni. Dio che è tutto in tutto e c’entra con il tutto, non c’entrava con il nostro cuore. Così è nato Comunione e Liberazione. Per rendere evidente quello che già era evidente. Dimostrare come non sia estraneo da ciascuno di noi.
Don Julian incomincia a leggere "Il canto notturno di un pastore errante" di Leopardi dai versi  85 a 90 che  ha in sè quel grido che fa grande l’uomo. Quando, quasi urla al cielo sconfinato e si chiede "…ed io che sono?"
" Io chi sono?Perchè sono nato? Perchè dovrò morire un giorno ?"
. L’uomo al fondo è uguale. L’ uomo, qualsiasi uomo chiede l’Eternità. Perchè avverte il bisogno di giustizia, di amore e di felicità. E’ vero per l’uomo della pietre, ed è vero per l’uomo dei computers. Per uno però che ha fatto un incontro, come  il cristianesimo, serve questo senso religioso? Ci ha fatto domandare don Julian, quella sera. Sì serve. Perchè di fronte alla realtà avanza prepotente questa domanda di significato. Molti non hanno capito. Molti lo hanno definito un discorso filosofico, per gli addetti ai lavori. No, è per tutti. Perchè tutti hanno un cuore e il nostro cuore continua a chiedere l’eternità. La chiedeva davanti a Gesù.Lui, eternità fatta carne, eppure non lo riconoscevano. Abbiamo bisogno di uno che ci apra gli occhi per poterli aprire là dove serve. Su tutta la realtà. E scoprire la sua presenza. Per questo abbiamo un anno da passare insieme per Lasciarci provocare dalla sfida di don Giussani. Per studiarle e renderle carne. Come Lui lo è stato per noi e continua ad esserlo. Attraverso i volti dei nostri amici. Non santi, ma esseri umani.

Pina Quitadamo