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Sanità/ Marino soddisfatto per esito commissioni

"Abbiamo svolto una discussione seria e approfondita che ci consentirà l’approvazione del disegno di legge sul piano di rientro nella seduta del Consiglio regionale del 3 febbraio prossimo e di approdare al primo tavolo istituzionale romano del 15 febbraio con la carte a posto".  Così ha commentato il Presidente della III commissione consiliare, Dino Marino, al termine della seduta odierna congiunta con la I commissione. Nei prossimi giorni vi saranno ulteriori riunioni perchè si intende entrare nel merito, in modo da procedere decisamente verso il governo clinico della sanità pugliese e il potenziamento della medicina territoriale, per arrivare a un cambiamento della filosofia delle politiche della salute in Puglia. "Tra l’altro – ha aggiunto il Presidente Marino – è intenzione della commissione intervenire anche sui modelli organizzativi (a partire dal personale), sui ricoveri impropri, sulle modalità delle forniture di beni e servizi del S.S.R. e sulla spesa farmaceutica. Se si farà questo lavoro potremmo essere nelle condizioni, al tavolo ministeriale di verifica del 15 giugno prossimo, di modificare il Piano di rientro, con particolare riferimento al blocco del turn over del personale". E’ stato deciso, inoltre, di concordare un emendamento al Piano ospedaliero o, in alternativa, un ordine del giorno che sarà approvato dal Consiglio regionale del 3 febbraio, con cui viene dato mandato all’Assessore Fiore di prevedere una deroga per prevedere, negli ospedali dismessi o parzialmente dismessi, Residenze sanitarie per anziani e posti letto di riabilitazione. "In questa maniera – ha spiegato il Presidente Marino – assicureremo una reale contestualità tra disattivazioni e riconversioni, dando una risposta immediata sul piano assistenziale". Marino ha, infine, espresso apprezzamento per il lavoro che sta conducendo l’Assessore Fiore nei due tavoli romani: uno relativo al riparto del Fondo sanitario nazionale alle Regioni e l’altro, nell’ambito del Coordinamento degli assessori alla sanità delle regioni del Sud, per cambiare i criteri di ripartizione dello stesso Fondo sanitario, in particolare con riferimento all’introduzione del parametro relativo all’"indice di deprivazione".