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Anche a Monte Sant’Angelo nasce un’Associazione Antiracket

All’indomani della denuncia anonima lanciata on line da un commerciante che si è ribellato al pizzo. Commercianti e artigiani: “qui siamo tutti stanchi di subire”. L’esempio dell’associazione viestana.

 

«Negli ultimi tempi, a partire dal mese di dicembre scorso, vi è stata una impennata delle denunce da parte di commercianti che dicono no al pizzo. E’ un buon segnale. Come pure lo è il fatto che i mass media diano il giusto risalto ad una problematica seria e delicata come questa». Parole e.. . musica queste di Domenico Principe, che oltre ad essere il fondatore del portale web locale “Il diario Montanaro” (direttamente coinvolto nel coraggioso tentativo di un operatore del commercio di chiamare a raccolta tutti i colleghi contro la mafia del pizzo che sta smuovendo le acque a Monte Sant’Angelo) riveste anche il ruolo di presidente dell’associazione locale dei commercianti, artigiani ed imprenditori , che raggruppa una ottantina di iscritti. Il giorno successivo alla pubblicazione della missiva anonima sul web di un commerciante che ha deciso di dire «no» al pizzo, a Monte Sant’Angelo, il paese dell’Arcangelo che vince il demonio con la spada sguainata, le attenzioni sono tutte rivolte all’appuntamento di domani, giovedì 3 febbraio, alle 16,30 presso l’auditorium delle Clarisse (con ingresso da Piazza Galganis) nel quale, come dice l’assessore alla legalità del Comune Donato Taronna, «si discuterà delle problematiche e delle difficoltà contingenti per un proficuo sviluppo del tessuto economico-imprenditoriale locale». L’assessore precisa ancora:
«L’amministrazione comunale – aggiunge ancora l’amministratore – da sempre sensibile alla promozione e tutela di un clima di legalità, vuole manifestare la propria vicinanza istituzionale alle attività commerciali presenti sul proprio territorio. Questo è lo scopo dell’incontro che abbiamo organizzato per mettere intorno allo stesso tavolo forze dell’ordine e categorie commerciali». All’incontro sono previsti, non a caso, gli interventi di rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e delle organizzazioni sindacali di categoria. . Annunciata anche la presenza dell’associazione antiracket di Vieste, la prima sorta in questa zona del Gargano, la cui costituzione risale a qualche mese fa. E propria quest’ultima presenza evidenzia come l’idea di costituirne una anche a Monte Sant’Angelo sarà al centro del confronto.
L’incontro di domani servirà anche ad informare gli eventuali taglieggiati su come e dove segnalare intimidazioni e richieste estorsive ricevute. Una sorta di vademecum contro il pizzo, insomma. Dopo anni di oblìo, di sottomissione, sul Gargano qualcosa sta cominciando a muoversi. Si è ancora agli inizi, certo, ma la cosa importante in questo momento era «uscire almeno allo scoperto», come sprona appunto l’anonimo della missiva, il cui contenuto sembra aver scosso la coscienza di tutti.
«Riuniamoci, organizziamoci, manifestiamo e denunciamo – si legge – gente di Monte Sant’Angelo, sappiate che l’estorsione è una vera piaga ai danni di tutta la società. Piegarsi alla paura e pagare vuol dire imboccare una strada che può condurre alla perdita della propria libertà, fino a trasformare l’iniziale vittima dell’estorsione in un soggetto più o meno coinvolto nel sodalizio criminale. Io non sono disposto a ricevere ulteriori atti intimidatori».

Francesco Trotta