Menu Chiudi

Provincia/ Arretrano le richieste del Pdl mentre crescono i centristi

Una delega per l’Unione di Capitanata sta per giungere al traguardo. Matteo Cannarozzi diventerà, probabilmente oggi stesso, assessore al bilancio con la stessa delega che era nelle mani di Leo Di Gioia.

Niente spacchettamenti o alleggerimenti del peso assessorile l’operazione di scarnificazione delle competenze del ramo non è andata a buon fine. Il presidente Pepe ha dovuto cedere completamente, del resto il consigliere Carmine D’Anelli, nonché sindaco di Rodi, non ha sponsorizzato in sintonia con l’Unione di Capitanata un assessorato per lui senza sperare di raggiungere poi l’obiettivo, in pieno. Un presidente che si siede ai tavoli della politica rappresenta una novità, ma da troppo tempo si trascina la questione rimpasto, e quel che sinora ha
fatto Mazzone è stato seguito passo passo dal parlamentare. Il tempo di andare dritti
per la propria strada solo coi tecnici e qualche condimento politico ben scelto, sembra finito Ora l’ingresso di Guerrera in consiglio porta a 4 i rappresentanti centristi, e sebbene D’Anelli sia solo dato come “vicino” alla formazione di Di Giuseppe e Guerrera proclami autonomia, di fatto la pattuglia si è arricchita. Mentre il gruppo dei Popolari per il sud, perdendo Marinacci, si riduce ad uno solo, il consigliere Di Paola. Potrà l’aspirante sindaco di S.Nicandro rivendicare ancora la delega con una sproporzione di numeri così spiccata? L’auspicio di alcuni consiglieri è che si trovi un accordo tra i due gruppi. Inoltre l’arrivo di Guerrera, dice qualcuno, non è “irrilevante”: è stato assessore, ma non è chiaro se potrebbe ridiventarlo o magari ottenere altre collocazioni nel sottobosco delle agenzie. Una questione aperta, che vede anche le pressioni di quanti, candidati con La Rosa Bianca, di fatto alla Provincia finora non hanno avuto riconoscimenti, a parte il solito Pasquale Pellegrino, onnipresente nei consessi decisionali cittadini, da un palazzo all’altro, quello di città (con il centrosinistra) e palazzo Dogana (con il centro-destra). . Di assessorato al Pdl non sì discute, tutti sono preoccupati di puntellare il governo Pepe in un momento in cui il partito ha dovuto addirittura mostrare “senso di responsabilità” anche nel rinunciare ai congressi. Troppo tesa la situazione nazionale, esigui i numeri, da cardiopalma le commissioni. Dunque serrano le fila. C’è inoltre in sospeso la questione della Puglia prima di tutto, che rivendica una delega, com’è noto, e la Destra di Paolo • Agostinacchio ormai quasi governativa perché chiamata direttamente da Berlusconi nei centri del potere romano e nazionale. L’atteso incontro tra i due vecchi amici, Pepe e Agostinacchio non si è ancora svolto. A giorni, forse, si scioglierà il nodo del nuovo volto della giunta. Qualcuno pensa che non ci sarà materia di discussione perché l’indirizzo è orientato al riconoscimento dei numeri centristi. Per gli altri, al momento, la scalata è difficile, scalata politica, s’intende.

Paola Lucino

Quotidiano di Foggia