Menu Chiudi

«Scoperti in Puglia 450 evasori totali»

«La Puglia è una regione di frontiera: non presenta le problematiche criminali di altre realtà del Meridione d’Italia ma è comunque sottoposta a pressioni provenienti dall’esterno, in particolare dai Balcani, e dall’interno, dove in alcune realtà c’è il tentativo di creare una economia parallela con il reimpiego di capitali illeciti». A dirlo è il generale di divisione Franco Patroni, comandante regionale della Guardia di Finanza. Patroni dal maggio scorso si è insediato nella caserma del lungomare di Bari, alla guida di oltre 4400 militari, suddivisi in 60 reparti, con 5 nuclei ad alta specializzazione, 600 finanzieri specializzati nel ramo mare e 40 mezzi navali. «L’obiettivo che io e i miei militari ci siamo posti per il 2011 è quello di dare sicurezza ai pugliesi, tutelando la libertà economica e lottando contro la criminalità organizzata che vede nel Foggiano e nel Barese 110 nostre pattuglie impegnate quotidianamente per il controllo economico del territorio, di concerto con le altre forze di polizia».

Quali saranno le linee guida che ispireranno l’attività delle Fiamme Gialle nei prossimi mesi? «Abbiamo stilato piani operativi per la lotta all’evasione, alla criminalità economico-finanziaria ed ai traffici illeciti. La nostra azione sarà concentrata prioritariamente sulle frodi, sugli altri illeciti di rilevanza penale e su quelli che – per le loro caratteristiche ed insidiosità – richiedono una spiccata azione di intelligence, analisi di rischio, controllo economico del territorio e metodologie d’intervento più incisive, tipiche di una Forza di polizia. Ci muoveremo in sinergia con gli altri attori del sistema economico-finanziario, a partire dalle Agenzie fiscali».

I pugliesi sono un popolo di evasori? «Non mi piacciono i giudizi sommari. Esiste, però, una platea di partite Iva di piccole dimensioni (fino ad un milione di euro di volume d’affari), pari ad oltre 320mila tra imprese e lavoratori autonomi che, operando a diretto contatto con i consumatori finali, possono evadere attraverso comportamenti elementari, quali l’omessa contabilizzazione dei corrispettivi incassati. Poi ci sono forme di evasione più sofisticate, normalmente poste in essere da strutture imprenditoriali complesse, che ricorrono a pratiche particolarmente insidiose (triangolazioni tra più società spesso allocate in Paesi diversi, intestazione fittizia di patrimoni, aggiramento della normativa fiscale mediante operazioni prive di valide ragioni economiche). Per combattere questi fenomeni, puntiamo sulla deterrenza e sul contrasto. La deterrenza, che mira a prevenire e contenere la propensione all’evasione di massa, è assicurata da oltre 54mila controlli pianificati per il 2011 riguardanti singoli atti di gestione, i rapporti tra clienti e fornitori, l’emissione di scontrini, ricevute e fatture, la circolazione delle merci su strada, l’identificazione di soggetti in possesso di beni indicativi di alta capacità contributiva. Il contrasto, invece, si realizzerà nel 2011 mediante oltre 1700 verifiche a società, imprese e lavoratori autonomi, mirate su fenomeni evasivi, elusivi e di frode più gravi e complessi, attraverso l’esame degli aspetti più significativi della posizione fiscale e la ricostruzione dei reali flussi finanziari al fine di riscontrare la veridicità delle basi imponibili dichiarate dai contribuenti».

Quanto vale l’economia sommersa pugliese? «In Italia, le imprese ed i lavoratori autonomi che, pur producendo reddito, hanno omesso di presentare le dichiarazioni fiscali, restando quindi del tutto sconosciuti al Fisco, sono aumentate del 18% rispetto all’anno precedente (circa 9.000 evasori totali). In Puglia, gli evasori totali scoperti dai reparti della Guardia di Finanza nel 2010 sono stati 450, in aumento rispetto al 2009 (418 evasori totali scoperti). Anche con il coinvolgimento sempre più massiccio di Comuni e Guardia di Finanza. Nel piano straordinario di accertamenti da attuare fino al 2011, infatti, spicca il crescente coinvolgimento dei Comuni perché gli enti locali possono e debbono segnalare eventuali situazioni rilevanti».

Si moltiplicano le preoccupazioni per gli investimenti nel campo delle energie alternative. Come intendete muovervi? «È allo studio una convenzione con la Regione Puglia per esaminare i flussi finanziari diretti ai progetti per l’eolico e il fotovoltaico, una convenzione che seguirà quella già siglata sulla sanità, che in questi giorni è in corso di rinnovo. L’obiettivo è sempre quello di tutelare la legalità economica».

Una volta dai Balcani arrivavano le sigarette: ora, che giunge sulle nostre coste? «Il traffico di sigarette si è ridotto ai minimi termini e quasi sempre si tratta di carichi diretti altrove, non in Puglia. Le coste pugliesi sono invece sempre più utilizzate per sbarcare grossi quantitativi di droga, con traffici gestiti direttamente dalla camorra e dalla ‘ndrangheta, e per far giungere in Italia clandestini provenienti da Kurdistan, Afghanistan e Iraq».

MIMMO MAZZA