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Tasse, atteggiamento vessatorio. Equitalia deve risarcire impresa

Prima sentenza in Puglia, centinaia di ricorsi in arrivo. Il contribuente era moroso ma ha dovuto sottostare a condizioni troppo esose, tra cui un’ipoteca. Il tribunale ha condannato l’azienda per la riscossione dei tributi a restituire diecimila euro.

 

Diecimila euro di risarcimento non basteranno a salvare le sorti di un’impresa barese che per sopravvivere ha dovuto mettere tutti i suoi dipendenti in cassa integrazione. Ma la sentenza della commissione tributaria provinciale di Bari che ha condannato Equitalia per l’ingiusta ipoteca stipulata ai danni di un contribuente moroso ha riacceso le speranze per centinaia di imprenditori pugliesi. Per la prima volta, infatti, l’agenzia nazionale per il recupero crediti è stata riconosciuta colpevole di aver vessato attraverso l’applicazione di norme severissime un’azienda privata. Per giunta esplicitamente intenzionata a saldare i debiti con l’erario.
Il dispositivo della sentenza che ha accolto il ricorso della Ietom srl è destinata ad avere un effetto a catena sulle decine di cause simili che pendono dinanzi alla commissione tributaria provinciale di Bari. Negli ultimi anni, infatti, quasi tutti gli imprenditori baresi che si sono presentati agli sportelli di Equitalia Etr per regolarizzare la propria posizione hanno denunciato l’agenzia di recupero crediti per il trattamento che è stato loro riservato. Una vera emergenza per l’economia pugliese. Al punto che anche l’assessore regionale alle Attività produttive, la vicepresidente Loredana Capone ha aperto un’istruttoria sui metodi utilizzati da Equitalia in Puglia.

La storia della Ietom, impresa barese di escavazione è un esempio classico. I responsabili della srl, in debito con il Fisco per alcune migliaia di euro, si sono presentati nella sede barese di Equitalia per regolarizzare la propria posizione. Con il responsabile dell’agenzia hanno concordato una rateizzazione del debito e fiduciosi hanno attesa l’emissione della prima rata. Dopo pochi giorni dall’accordo con Equitalia però l’agenzia di riscossione ha stipulato un’ipoteca sui beni immobili della società. "Una precauzione" è stato spiegato gli imprenditori sbigottiti che avevano già impegnato gli stessi capannoni messi sotto ipoteca per l’erogazione di un finanziamento bancario. Un inevitabile effetto a catena ha portato al pignoramento dei conti correnti dell’azienda che, oltre a non essere più in grado di pagare le rate al Fisco, è stata ridotta sull’orlo del fallimento.

"Storie come questa ne esistono decine" spiega Paride Lo Muzio, il legale dell’associazione Arcon che ha vinto la causa. "In Puglia Equitalia ha applicato regole che non hanno alla base alcun riferimento normativo. Gli imprenditori che vogliono pagare le tasse vengono vessati e portati verso il fallimento". Il risarcimento di 10mila euro non sarà che l’antipasto per la Ietom. "Avvieremo un’azione risarcitoria in sede civile" ha annunciato Lo Muzio.