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Arresto Tedesco, mille pagine al Senato. Ai domiciliari un uomo scorta di Vendola

Blitz per l’inchiesta sulla gestione appalti nella sanità. Tra gli indagati anche il consigliere regionale Decaro.

 

Sono cinque le persone arrestate, dai carabinieri e dalla guardia di finanza, nell’ambito dell’inchiesta sul malaffare della sanità pugliese. Nell’indagine è coinvolto l’ex assessore alla Sanità (e attuale senatore del Partito democratico) Alberto Tedesco per cui è stata chiesta l’autorizzazione all’arresto alla giunta per le autorizzazioni a procedere di Palazzo Madama. Tra le altre persone finite in carcere e ai domiciliari c’è anche un componente della scorta del presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, e imprenditori ed ex dirigenti delle Asl pugliesi. Al centro dell’indagine il malaffare degli appalti sulla sanità. I pm titolari dell’inchiesta sono Desireè Digeronino, Francesco Bretone e Marcello Quercia: il gip Giuseppe De Benedictis, che ha firmato l’ordinanza, ha rigettato 18 richieste d’arresto della Procura e ne ha concesse solo sei (ma ha accolto due misure interdittive). Condividendo solo in parte la tesi accusatoria della Procura barese. Ecco la lista dei nomi coinvolti dall’inchiesta.

GLI ARRESTI – Oltre alla richiesta d’arresto in carcere emessa nei confronti del senatore Tedesco, è stato arrestato anche Mario Malcangi collaboratore del parlamentare. Ai domiciliari sono finiti Paolo Albanese, di 51 anni, di Terlizzi, componente della scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Arresti domiciliari, inoltre, per Guido Scoditti, di 68 anni, di Lecce, direttore generale della Asl salentina. Gli arresti domiciliari sono stati decisi inoltre anche per gli imprenditori di Bisceglie Diego Rana, di 52 anni e Giovanni Garofoli, di 66 anni. Misure interdittive, inoltre, sono state disposte per Alessandro Calasso, di 63 anni, di Bari, direttore sanitario della Asl barese e Antonio Acquaviva di 55 anni, medico oculista, la cui nomina al’ospedale di Terlizzi, secondo l’accusa, sarebbe stata favorita da Alberto Tedesco. Gli arrestati e Alberto Tedesco la cui richiesta di arresto dovrà essere esaminata ora dalla giunta alle autorizzazioni a procedere del Senato, sono indagati a vario titolo per concussione, corruzione e frode in pubbliche forniture.

L’INDAGINE – L’inchiesta nel febbraio 2009 ha portato alle dimissioni dell’ex assessore regionale alla Sanità, Alberto Tedesco, ora senatore del Pd, riguarda soltanto la questione degli appalti pilotati, e le nomine realizzate ad hoc per primari di ospedali e dirigenti Asl.

IL CONSIGLIERE PD – Tra gli indagati spuntano anche i nomi di Antonio Decaro, consigliere regionale (capogruppo del Pd) e delegato del sindaco di Bari, Michele Emiliano, per la Mobilità e di suo padre Giovanni. L’accusa è «aver interferito presso Tedesco al fine di ottenere il suo autorevole intervento al fine di aiutare un candidato (Sabino Annoscia cugino del consigliere) che si era presentato al concorso». La selezione in oggetto era per un posto all’Arpa Puglia che non è andata a buon fine «per cause indipendenti dalla loro volontà». La risposta del politico è chiara: «Sono frastornato, è devastante essere tirati in ballo. Di questo concorso non so niente, ma credo di essermi sempre comportato bene. Voglio capire di che si tratta».