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Regione, respinta l’autosospensione di Decaro dal Pd Oggi si torna in aula

Il partito fa quadrato attorno al capogruppo.

 

 “Antonio Decaro resti capogruppo del Pd in Consiglio regionale”. Respinte dal partito le dimissioni dopo l’avviso di garanzia ricevuto per tentato abuso d’ufficio in una delle inchieste sulla sanità (nella stessa la magistratura barese ha chiesto al Senato l’autorizzazione ad arrestare il senatore Alberto Tedesco, all’epoca dei fatti, assessore pugliese al ramo, autosospesosi dal partito e dal gruppo del Pd al Senato). Decaro, con il padre Giovanni, è accusato di aver chiesto a Tedesco nel 2008 di intercedere per facilitare un candidato nel concorso all’Arpa Puglia (che gli avrebbe poi consegnato le tracce della prova, a loro volta passate dal direttore amministrativo dell’Arpa Marco De Nicolò). Nonostante tutto, però, il candidato arrivò 18esimo su 6 posti disponibili e non fu assunto comunque. Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese: “In queste ore il presidente Vendola dice che l’assessore Tedesco gli fu segnalato e quasi imposto dal Pd; Emiliano (il sindaco di Bari, ndr) risponde che non è vero. Ed è lo stesso Vendola a dare ragione a Emiliano nella seduta del Consiglio regionale del 16 ottobre 2007 sul conflitto di interessi dell’assessore, sollevato da Italia dei Valori, ripreso da una nostra mozione, non negato dallo stesso Tedesco che in aula resoconta le attività delle aziende della sua famiglia. E proprio dai resoconti stenografici di quella seduta è utile riprendere quel che disse testualmente il presidente Vendola: ‘Alberto Tedesco non mi è stato imposto dai Ds e dalla Margherita, secondo le ricostruzioni fantasiose di allora, ma l’ho scelto liberamente, così come ho scelto liberamente ciascuno degli assessori della mia giunta, anche in totale indifferenza nei confronti dei diktat che mi giungevano da alcuni partiti. L’ho scelto e penso di aver fatto una buona scelta e oggi, nel nome di una idea della moralità e di una idea della coerenza con la mia storia, chiedo ad Alberto Tedesco di restare al suo posto, perchè dobbiamo affrontare le sfide vere, le sfide più impegnative, ossia quelle per restituire centralità agli ammalati nel nostro sistema sanitario’. Così come nel curriculum dell’attuale assessore alla salute, Tommaso Fiore, si legge: Consulente della Presidenza della Giunta Regionale Pugliese per la Sanità dal giugno 2007 a giugno 2008. Il Presidente, quindi, ben prima che venisse sollevato il conflitto di interessi e per almeno un anno dopo, aveva un suo uomo di fiducia accanto all’assessore e ha tenuto quell’assessore in Giunta fino a febbraio del 2009. Possibile che né Vendola né i suoi uomini si siano accorti di nulla?”. Sull’argomento è intervenuto anche Ignazio Marino (Pd), presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia del servizio sanitario nazionale: “Credo, e l’ho sempre sostenuto all’interno del Pd ma anche all’interno della politica nel nostro Paese, che bisogna rispettare una norma molto semplice, che è quella del conflitto d’interesse”. Di questo certamente si discuterà anche in Consiglio regionale oggi dalle 10.30. All’odg anche la nomina del presidente della FdL, Gianfranco Viesti, la mozione per le linee guida regionali per la produzione di energia da fonti rinnovabili e le risorse per il funzionamento della Pet-Tc della Provincia di Lecce. Maristella Mantuano