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Caro polizze, CGIL: colpiti solo i cittadini onesti

La riflessione del Dipartimento Assicurativo della categoria della Cgil a ridosso del consiglio provinciale che domani discuterà del tema. Domani nell’aula consiliare della Provincia di Foggia si parlerà della crisi economica in cui versano le imprese assicurative della Capitanata e delle conseguenze che ne sono scaturite, oltre a quelle che ancora produrranno se non si pongono i giusti rimedi. Si parlerà dell’aumento dei premi assicurativi che i Consigli di Amministrazione delle Compagnie Assicurative, quelli che risiedono a Trieste, Milano, Roma, Firenze, impongono alle agenzie dei territori, per intenderci le medio-piccole agenzie di Foggia, Lucera, San Severo, e degli altri paesi della nostra provincia, per consentire agli azionisti un dividendo positivo in linea con gli anni passati.

Si parlerà dei budget sempre più elevati, e sempre più irraggiungibili, imposti agli agenti, infischiandosene della crisi che negli ultimi mesi ha colpito anche la nostra provincia, che attraversa da anni un endemico e perenne sconquasso economico. Una parte degli aumenti dei premi assicurativi è dovuta anche al fenomeno delle truffe assicurative, che rappresenta un introito non risibile della criminalità organizzata sul nostro territorio foggiano, contro cui le agenzie, obbligate ad assicurare, vengono abbandonate a gestire in proprio il fenomeno.

Gli agenti di assicurazione della nostra provincia, obbligati dalle loro Direzioni o ad assicurare a prezzi elevatissimi, ovvero a stornare decine di contratti per il sospetto di speculazioni, sono stati costretti negli ultimi mesi a chiudere gli uffici, con conseguenze negative per noi consumatori, e nefaste per i lavoratori delle stesse agenzie che perdono il posto di lavoro.

E’ una situazione evidente, e che deve trovare rimedi: non è giusto, come è facile prevedere, che a pagare siano sempre i più deboli; e per essi intendiamo non solo i cittadini e i consumatori onesti, ma anche le lavoratrici e i lavoratori delle agenzie, e gli assicuratori-imprenditori della nostra provincia. Credere di risolvere il problema della crisi economica, delle efficienze di settore, della criminalità organizzata aumentando i premi assicurativi o abbandonando il territorio è una non soluzione, che porta solo alla morte economica della nostra Capitanata.

La collettività, intendendo con questo appellativo non tanto i cittadini, quanto i rappresentanti dei cittadini, ognuno per il suo settore, deve fare la propria parte: gli assessori al lavoro della Provincia e dei singoli Comuni, il Prefetto, le forze dell’Ordine, i Magistrati, ma anche le organizzazioni sindacali e datoriali, e tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici devono appoggiare questa, come ogni lotta per il lavoro e per lo sviluppo economico della nostra Capitanata. Subito, perchè domani potrebbe essere già tardi.