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Vieste/ “Risarcitemi i danni o mi do fuoco”

Sale sul balcone del municipio per i danni causati dall’allagamento della sua abitazione per il nubifragio dei giorni scorsi. Prosegue intanto la protesta dei disoccupati incatenatesi a palazzo di città.

 

Ha minacciato di darsi fuoco se non gli fossero stati risarciti i danni provocati dall’alluvione di martedì scorso. Protagonista uno degli abitanti della contrada «Palude Mezzane» di Vieste inondata nella notte tra l’1 e il 2 marzo dalla piena provocata dal nubifragio. L’uomo, come altri abitanti delle varie contrade. disseminate sulla costa e nell’entroterra viestano, ha subito l’allagamento della casa con danni rilevanti. Si è recato in municipio, chiedendo se fossero state adottate decisioni in merito ai risarcimenti: avendo avuto risposta che erano in atto le procedure. burocratiche e che occorreva un pò di tempo, si è recato sul balcone principale del palazzo di Città minacciando di darsi fuoco con un liquido infiammabile che aveva in una bottiglia di plastica. Sul posto sono intrvenuti i carabinieri che dopo un’ora di trattativa sono riusciti a strappare dalla mano dell’uomo la bottiglia e bloccarlo: un’ambulanza ha trasferito il protagonista della vicenda al pronto soccorso ove gli sono state prestate le cure per lievi lesioni riportate. Intanto riguardo i danni provocati dall’alluvione che, oltre ad abitazioni e a laboratori artigiani ha interessato diverse strutture turistiche ricettive in particolare sulla costa Nord, su richiesta del sindaco Ersilia Nobile, il presidente del consiglio comunale Michele Mascia ha convocato per martedì 8 marzo una riunione urgente della massima assise municipale per la richiesta della dichiarazione di calamità naturale da inoltrare agli enti superiori. Sempre il sindaco ha predisposto una serie di interventi immediati per dare conforto alle famiglie colpite dalla calamità.
Intanto prosegue la protesta di cinque disoccupati che si sono incatenati davanti al Comune. «L’arroganza dell’amministrazione comunale e del centrodestra ha alzato un muro di indifferenza contro cui sbattono i cinque disoccupati che stazionano incatenati davanti al Municipio, giorno e notte da quasi una settimana, nella vana speranza di ottenere risposte ai propri bisogni»: lo rimarca il capogruppo consigliare del Pd Aldo Ragni parlando di «evidente disagio sociale provocato dalla crisi economica nella nostra cittadina, aggravata dall’incapacità amministrativa di elaborare una strategia per riattivare investimenti e occupazione».

Gianni Sollitto