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Il 40% delle giovani imprese di Confagricoltura condotto da donne

"Crescono, nel tessuto agricolo nazionale, le giovani imprese guidate da donne", lo sottolinea l’Anga diffondendo il risultato di un’indagine effettuata sulla propria base associativa, in occasione della festa della donna. E’ proprio l’agricoltura, infatti, nonostante la crisi, uno dei settori economici in cui si registra il più alto tasso femminile ai vertici delle imprese.  "Per le donne l’agricoltura è una scelta consapevole, da protagoniste. Le imprenditrici, grazie anche all’ampliamento delle attività connesse al settore portano in azienda innovazione di processo e di prodotto". Le giovani di Confagricoltura che conducono direttamente le proprie imprese, sulla base dell’indagine effettuata su un campione di 1000 associati, si contraddistinguono per l’alto tasso di scolarizzazione: due su tre sono laureate. Si anche occupano di attività innovative: agriturismo (25%), settore biologico (15%), fattorie didattiche (5%). Dieci anni fa le giovani imprenditrici dell’Anga rappresentavano il 10%, oggi sono più del 40% e dimostrano un grado di consapevolezza del ruolo, di soddisfazione per l’attività scelta e un livello di ottimismo verso il futuro (75%) più elevato rispetto ai colleghi maschi. "La voglia di innovare e di competere delle nostre associate – rileva il presidente dei giovani di Confagricoltura, Nicola MOTOLESE – è incoraggiante e di sprone per migliorare e crescere. E’ opportuno che l’imprenditoria femminile in agricoltura venga sostenuta e supportata, per l’importanza del ruolo che svolge". Concetto, peraltro, ribadito oggi alla FAO nel nuovo rapporto sullo stato dell’alimentazione e dell’agricoltura, dove si mette in evidenza il ruolo delle donne che lavorano la terra nei paesi in via di sviluppo. Semplicemente garantire alle agricoltrici lo stesso accesso alle risorse degli uomini farebbe aumentare la produzione agricola, riducendo il numero di persone che soffre la fame del 12-17%.