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Mondo Gino Lisa: no alla pista trasversale 

"Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire".

 

 Un famoso proverbio afferma che «non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire». Ancora oggi, nonostante le documentazioni tecniche fornite da Mondo Gino Lisa, basate su carte aeronautiche, dati Metar dei venti, intervento di esponenti di Eurocontrol, piloti di linea che operano a Foggia (cliccare, ad esempio, qui per maggiori dettagli), c’è ancora chi oggi propone e spinge per la realizzazione di una seconda pista trasversale nel sedime aeroportuale di Foggia.
Il parere di Mondo Gino Lisa al riguardo è sempre stato abbastanza chiaro: no alla pista trasversale finchè non si risolve il problema di Amendola.
Chi non conoscesse esattamente i fattori tecnici che ci sono alle spalle oppure non cogliesse il senso di questa affermazione, la nostra associazione ribadisce che la nuova eventuale pista trasversale (la cosiddetta “07-25″), per come sarà posizionata e a causa dei venti predominanti che spirano al Gino Lisa, presuppone necessariamente sempre ed in qualsiasi momento la possibilità di sorvolo sull’Aeroporto Militare di Amendola. Quest’ultimo, però, è una delle sei basi MOB (Main Operating Base) che rimarranno in Italia nei prossimi anni. Un aeroporto militare all’avanguardia e di grande pregio, nel quale si stanno già svolgendo i test di volo degli aerei senza pilota, i cosiddetti “Predator”. Una base MOB, per come è concepita sia a livello tecnico che legislativo, non può permettere il sorvolo del suo spazio aereo a voli di tipo civile. Costruire la pista trasversale, allora, significherebbe realizzare qualcosa che non potrà essere mai facilmente utilizzata o per ragioni di vento o per ragioni tecniche di interferenza con l’aeroporto militare. Un qualcosa che costerà molti soldi pubblici, che avrà lunghi tempi di realizzazione e con una possibilità di utilizzo (già oggi nota come) molto limitata. In altre parole, una “non-soluzione” al problema del Gino Lisa.
Su questo tema mancava solo quellla che può esser definita come “benedizione finale”. Apprendiamo dal Quotidiano di Foggia del 15.03.2011 le ultime dichiarazioni dell’assessore regionale Guglielmo Minervini, che non lasciano posto ad equivoci: «la questione dell’utilizzo dell’aeroporto militare di Amendola è definitivamente chiusa. Dall’aeronautica il diniego è netto e perentorio. La Base di Amendola assolve ad altri compiti».
La domanda nasce allora spontanea e lecita: «perché perseguire nel voler realizzare qualcosa che già oggi si sa che non potrà essere utilizzata?». Sembra un quesito semplice ma al quale però pare difficile trovare una risposta.
In aviazione, in fase di decollo e atterraggio (ovvero i momenti più critici di tutte le operazioni di volo), il vento deve soffiare preferibilmente “in faccia” all’aereo, possibilmente non lateralmente, e soprattutto mai di coda, pena il rischio di perdita di controllo del velivolo.
Venti di coda all’aereo – anche di debole intensità (superiori a 5 nodi, quasi 10km/h) – vietano temporaneamente l’uso della pista in quel verso, obbligando (nei casi in cui sia possibile) i piloti di qualsiasi tipo di aereo a decollare/atterrare in verso opposto, oppure a rimandare la partenza/arrivo o addirittura a dirottare il volo su di un altro aeroporto.
E’ su questo concetto che si capiscono i pregi ed i difetti rispettivamente della pista attuale e di quella trasversale del Gino Lisa.
La Pista Originale 15-33 è ha il pregio di essere prevalentemente monodirezionale, ossia i venti dominanti impongono e favoriscono univocamente l’atterraggio e il decollo sulla Testata 33 (cioè da Sud a Nord), mentre i venti laterali sono quasi sempre ininfluenti (di medio-bassa probabilità/intensità).
La Pista Trasversale 07-25 è invece bidirezionale, in quanto gli stessi venti dominanti sul Gino Lisa non favoriscono una direzione univoca di atterraggio o di decollo. Essi, infatti, soffierebbero parzialmente laterali a tale pista, recando un disturbo non sottovalutabile al velivolo. L’uso bidirezionale della pista presuppone la possibilità di scegliere di volta in volta quale testata della pista utilizzare. Inoltre, l’atterraggio sulla testata 25 richiede necessariamente il sorvolo dello spazio aereo militare di Amendola.
In parole più semplici, nella maggior parte dei giorni dell’anno, i venti sono favorevoli alla pista attuale e sarebbero sfavorevoli a quella ortogonale, il che implicherebbe per quest’ultima o l’atterraggio dalla testata 25 (passando su Amendola e quindi negato), o di atterrare su un altro aeroporto. L’Analisi Statistica su dati METAR che Mondo Gino Lisa ha condotto con l’ausilio dell’Ing. Marco Fantauzzi (ex -Eurocontrol) mostra che ciò accadrebbe nel 56% dei casi di impiego della pista trasversale, rendendola dunque utilizzabile (visto che Amendola nega il suo sorvolo) solo nel 44% dei casi.
L’ICAO (International Civil Aviation Organization) considera come “fattibile” (cioè costruibile) una pista se essa ha un Coefficiente di Utilizzabilità di almeno il 95%.La pista trasversale/ortogonale 07-25, pertanto, con il suo valore del 44% non è nemmeno ipotizzabile senza l’apertura dello spazio aereo di Amendola.
Mondo Gino Lisa pertanto prosegue nell’appoggio al progetto di allungamento a 1800 metri della pista del Gino Lisa, presentato ultimamente dalla Regione Puglia e da Aeroporti di Puglia. Quest’ultimo, per come descritto dai vari esponenti intervenuti, ricalca molto quello proposto dalla nostra associazione, il quale dimostra anche come sia possibile intervenire sulla testata Sud, interrando il tratto di Tangenziale che passa nelle vicinanze e annettendo terreni incolti e liberi da edifici, per arrivare ad una lunghezza complessiva superiore a quella della pista trasversale, ovvero circa 2500 metri.
Sul sito internet di Mondo Gino Lisa www.ginolisa.it sono sempre disponibili, per chiunque si voglia interessare, tutte le informazioni in merito, oltre alla possibilità di partecipare attivamente e gratuitamente allo sviluppo e alla crescita dell’Aeroporto di Foggia.

 
Mondo Gino Lisa
www.ginolisa.it